Regia di Thomas McCarthy vedi scheda film
Quando le rotative stampano l'articolo denuncia sui preti pedofili e la copertura sistematica della Chiesa sul terribile fenomeno, una vera e propria bomba mediatica sta per esplodere su Boston e poi sul resto d'America e del mondo intero. E al risveglio della città i telefoni del Globe, quotidiano locale, divengono presto incandescenti, mentre le coscienze di decine di persone iniziano a svuotarsi di un peso atroce e insostenibile. "Come portare una luce in una stanza buia". Questa la metafora che svela il senso ultimo di una grande inchiesta giornalistica. E nell'ombra di quelle quattro pareti numeri impressionanti di abusi su minori. Desta scalpore la statistica che vede coinvolti 90 sacerdoti cattolici nella sola giurisdizione locale. Un film sul giornalismo, e una denuncia forte e importante su un tema purtroppo ancora di grande attualità. Uno staff di professionisti al lavoro, un'incessante corsa contro il tempo alla ricerca della verità. Un direttore di giornale battitore libero, senza vincoli, autonomo, fermamente intenzionato a far luce sui fatti, a mettere per iscritto responsabilità e omertà di un intero sistema violento e vigliacco. I lettori come interlocutore ultimo e privilegiato, l'opinione pubblica come vero giudice. Ciò che passa dai media più vero del vero, quando quest'ultimo è taciuto da una comunità spaventata e codarda, da un giro di istituzioni corrotte, marce e conniventi. Una pellicola quasi d'altri tempi, solida, senza fronzoli, concentrata e incentrata sul filo rosso di una storia costruita pezzo per pezzo cercando, scartabellando, domandando, scavando nel torbido. Mentre i segnali, chiari, netti, inequivocabili, erano già sotto gli occhi di tutti. Candidato a vari Oscar: se arriveranno, saranno giustamente meritati.
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