Regia di Thomas McCarthy vedi scheda film
(Il caso)'Spotlight', che narra le indagini, condotte tra il 2001 e il 2002, culminate con l'assegnazione del premio Pulitzer nel 2003, dal team di giornalisti del prestigioso quotidiano Boston Globe, intente a scoperchiare scottanti casi di pedofilia attribuiti a decine di preti appartenenti all'Arcidiocesi di Boston, opportunamente insabbiate dai vertici clericali, in combutta con autorità giudiziarie e poliziesche, verificatisi nella città in anni precedenti, è un film che sconta due colpe: una tempistica, nel senso che sono passati tanti anni dalle vicende narrate ed il film non ha suscitato quel clamore che, almeno per l'argomento scabroso, meritava, ed un'altra, prettamente cinematografica, attribuibile al regista Tom McCarthy, migliore in qualità di sceneggiatore, coadiuvato da Josh Singer, più attento alla sostanza, ai contenuti, che alla forma, che risulta essere apparentata ai grandi film di impegno civile della magnifica ma forse irripetibile stagione cinematografica dei Seventies, tanto per intenderci dei Pakula, dei Lumet, dei Pollack, mancando però del vigore e della forza espressiva di tali emuli.
Ne esce quindi un film senz'altro importante e 'necessario', dotato di uno script ferreo, che mostra la passione e l'impegno dei vari giornalisti che esplicano con professionalità il loro 'sporco lavoro' - suddivisi tra chi ci mette più impeto nello scovare le prove, Mike Rezendes (Mark Ruffalo), chi più delicatezza nel trattare le persone colpite, Sacha Pfeiffer (Rachel McAdams), chi ha una visione d'insieme, come Walter Robinson (Michael Keaton) e Matt Carroll (Brian D'Arcy James) e chi deve coordinare il tutto, ovvero Marty Baron (Liev Schreiber) e Ben Bradlee Jr. (John Slattery) - fatto di giorni e notti passate in redazione a scartabellare documenti, in tribunali per potere accedere a dati secretati, o a parlare ad avvocati che loro malgrado, come Garabedian (un quasi irriconoscibile Stanley Tucci), sono entrati nell'ingranaggio o altri, McLeish (Billy Crudup), che l'hanno costruito, che si muovono in una città fantasmatica ed omertosa ed ottimo lo sguardo, grazie alla livida fotografia di Masanobu Takanayagi, su una Boston che pare non accorgersi (o faccia finta di niente) di ciò che è successo tra le segrete stanze dei poteri ecclesiastico/giudiziario/esecutivo e lodevole lo sforzo di non rappresentare sensazionalistiche e gratuite scene di violenza, ma la controparte, ossia le alte sfere ecclesiali, non si sa se per timore reverenziale o per non rinfocolare polemiche sono ridotte a due-tre scene emblematiche, un po' poco a dir il vero.
Cast da lodare in blocco, ma a 'Spotlight' manca quella marcia in più per passare da buon prodotto medio a film da ricordare negli annali; se per lo script non dovrebbero esserci problemi, basterà per vincere il premio Oscar per il miglior film, dato che è tra i favoriti?
Ai posteri l'ardua, ma neanche troppo, sentenza.
Voto: 7 (v.o.s.).
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