Trama
Joao Carlos Ribeiro de Almeido Neto inizia a sentire il peso della sua stessa fama quando si imbarca in un nuovo e importante progetto architettonico. In attesa di diventare padre per la prima volta, il giovane architetto sta attraversando un periodo di intensi cambiamenti quando, durante uno degli scavi per il progetto, viene rinvenuto un cimitero clandestino su un terreno appartenente alla sua famiglia. Ciò fa nascere in lui molte domande sulla ricchezza familiare ereditata e sui metodi con cui questa sia stata accumulata.
Approfondimento
OBRA: IL RAPPORTO DI UN UOMO CON LA SUA CITTÀ
Diretto dall'esordiente Gregorio Graziosi e scritto dal regista con Paolo Gregori, Obra racconta la storia di un giovane architetto che, nella sovrappopolata San Paolo in Brasile, scopre un cimitero clandestino sul sito del suo primo importante progetto, collocato in un lotto di terreno appartenente alla sua famiglia. Man mano che terribili ricordi riemergono in superficie, dovrà venire a patti con la sua coscienza e con molte domande sulla sua eredità familiare.
Girato in bianco e nero e in cinemascope con la direzione della fotografia di André S. Brandão, Obra è stato presentato in concorso al Festival di Roma 2014 e così viene descritto dal regista: «Nascere e crescere in una città come San Paolo non può definirsi semplice. Si tratta di una delle città più grandi al mondo che, incentrata sulla vita quotidiana dei suoi abitanti e sulla memoria a breve termine della vita moderna, ignora spesso fatti relativi al proprio passato. Obra, il mio primo lungometraggio, è una storia personale che si occupa del rapporto tra l'individuo e la città e del come il presente non possa ignorare il passato. Se vogliamo, è anche un tentativo per esorcizzare i fantasmi urbani che infestano il mio universo personale.
Le tracce di un villaggio gesuita ormai perso, un affresco in una chiesa al centro della città e, soprattutto, dei corpi che non si lasciano dimenticare sono tutti elementi della stessa archeologia urbana che ritornano in superficie e lasciano il segno nell'esistenza del giovane architetto Joao Carlos Ribeiro de Almeido Neto. Alla vigila della nascita del suo primo figlio, Joao si ritrova sperduto e circondato da una città opprimente. Nato da una famiglia di imprenditori, contrassegnata da una storia con grandi cicatrici emotivi e composta da uomini incapaci di esprimere i propri sentimenti, Joao dovrà raggiungere un punto di esaurimento sia fisico sia emotivo prima di guardarsi indietro e affrontare il proprio bagaglio per poter aprire prospettive migliori alla generazione che verrà.
Fare un film così personale non sarebbe stato possibile senza la massima fiducia riposta in me dal mio produttore (che mi ha lasciato la necessaria libertà creativa), dagli attori(che ammiro profondamente) e dalla troupe, composta da gente e amici che condividono il mio entusiasmo e amore per il cinema. Il mio grazie più sincero va a loro».
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