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Tornare per rivivere

Regia di Claude Lelouch vedi scheda film

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La recensione su Tornare per rivivere

di LIBERTADIPAROLA75
8 stelle

Il concerto comincia. Una lunga strada conduce una scrittrice ai ricordi che l'hanno portata a scrivere un romanzo autobiografico. Intanto una troupe televisiva l'intervista nel periodo che lei fa ritorno in Francia convinta che un celebre pianista sia la reincarnazione del fratello. Anni prima la sua famiglia, parigina, si era dovuta nascondere nel castello di amici per sfuggire alle persecuzioni naziste. Poi qualcuno ha fatto la spia. Chi? E perché? Ennesimo mistero in un film costellato di misteri. Due medici hanno fatto amicizia discutendo di reincarnazione. Avevano conquistato le loro mogli in modo originale. I loro figli invece...

 

Curioso capolavoro di Claude Lelouch che ci parla di ottimismo (da qui il titolo) e tristezza. Malinconico ed inquietante parla di vari argomenti (la reincarnazione, la guerra e l'ambiguità dell'animo umano) mischia vari generi: thriller, romantico, dramma, guerra ed un pizzico di horror ma non, sicuramente, la commedia com'è scritto sulla fascetta dell'edizione in vhs della Durium.

 

locandina

Tornare per rivivere (1985): locandina

 

Partire. Viaggiatore senza bagaglio ero partito un giorno lasciando un libro aperto e dei passi nella neve.

 

Ritornare. Quali pagine ho sospeso, quale immagine, quale viso. Tornare amore mio a ritroso nella mia vita.

 

Ritornare. Io torno da lontano. Noi partimmo a milioni ma tornammo in pochi. Son rimasti leoni.

 

Ritornare. Quando non si ha più nulla, solo un nome su un marmo. Ma riaprire la casa e piantare altri alberi. Dietro le tue spalle nello specchio so che altri hanno preso il mio posto. Il tuo sguardo come se mi cercasse passa su di me come un lampo.

 

 

Ritornare. Da un'altra vita forse. Come se la tua memoria avesse altre finestre e io un'altra storia.

 

 

Ritornare. Mischiare i ricordi a degli strani riflessi non è paura di morire. È vivere che è difficile.

 

Ritornare. Ero partito un giorno viaggiatore senza bagaglio lasciando un libro aperto e dei passi nella neve.

 

 

Ritornare. Amici miei, amore mio. Essere soltanto di ritorno e riaprire la casa. E piantare altri alberi. (Monologo finale)

 

 

 

Recensione scritta da Davide Lingua, Dizionario del Turismo Cinematorafico, Verolengo, Wikipedia.

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