Regia di Maccio Capatonda vedi scheda film
Ah la buona vecchia 'satira' italiana, dove si prende in giro l'italia becera facilmente intrattenuta da poppe, culi e funzioni corporali, facendo battute su poppe, culi e funzioni corporali.
Vorrei dire che quantomeno questo film è piuttosto autoconsapevole delle sue tendenze cinepanettoniane, ma sinceramente dire che c'è una qualsivoglia consapevolezza all'interno di una così completa sequenza di tutto ciò che è possibile sbagliare in un film mi ripugna abbastanza.
Penso sia possibile perdonare l'aspetto frammentario del film, che lo rende molto più simile ad una sequenza di sketches che ad un vero e proprio lungometraggio, dopotutto comici molto migliori di Capatonda sono spesso caduti nella stessa trappola; altresì è possibile correre sopra alla lunga, lunga, incredibilmente lunga, lista di citazioni, e non preoccupatevi se non avete visto nessun precedente lavoro del 'maestro', basterà guardare ai pezzi inutili, senza neanche la più misera connessione alla già misera trama.
Quello che non può proprio essere perdonato, quello che mi ha fatto giurare nel nome di tutto ciò che mi è più caro che mai più neanche toccherò un lavoro di Capatonda, ciò che davvero grida vendetta agli uomini e agli dei, è quanto dannatamente noiso sia questo film: non è solo un'ora e mezzo di uno sketch che sarebbe dovuto durare cinque minuti, è un'ora e mezzo di uno di quegli sketch brutti, autoreferenziali, che si aspettano tu rida giusto perchè riconosci una situzione: informazione straordinaria signor Capatonda, se riconosco una battuta significa che questa è vecchia ed è il caso di non riusarla, non di farci un film sopra.
Questo detto le due attrici erano esageratamente brave, probabilmente nessuno gli ha detto che film stavano girando.
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