Regia di Raffaello Matarazzo vedi scheda film
Anna e Carlo si amano, ma la matrigna di lei non vede bene questa unione; quando il socio di affari di Carlo muore assassinato, tutte le accuse puntano proprio su di lui. L’uomo finisce ingiustamente in galera e Anna rimane sola a crescere la loro bambina; quando l’innocenza di Carlo verrà riconosciuta e lui liberato, però, saranno cambiate tante cose.
Siamo nel 1950 e il melodramma sta per vivere la sua ultima, intensa (non potrebbe essere altrimenti) stagione; i protagonisti indiscussi sono qui presenti tutti e tre: il regista Raffaello Matarazzo e gli attori Yvonne Sanson e Amedeo Nazzari. Tormento è un discreto compendio del genere: tragedie, dolori e intrighi malvagi che soltanto l’amore riesce – seppur con gran fatica – a superare. Inutile soffermarsi sulla storia di per sé, naturalmente invecchiata un bel po’ (anche perché questo tipo di cinema popolare e lacrimevole sarebbe stato molto presto rimpiazzato da un filone più spensierato, quello del cosiddetto neorealismo rosa); la confezione è però validissima e la tenuta narrativa della sceneggiatura di Aldo De Benedetti, da un soggetto di Libero Bovio e Gaspare di Maio, è sufficientemente solida. In ruoli minori compaiono inoltre Giuditta Rissone, Annbale Betrone, Mario Ferrari, Tina Lattanzi, Vittorio Sanipoli e il cantante Roberto Murolo. Intrattenimento a discreti livelli per l’epoca, oggi magari ha perso un po’ del suo smalto, ma Tormento è comunque una visione ancora apprezzabile. 4/10.
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