Regia di Raffaello Matarazzo vedi scheda film
Seconda tappa, quasi obbligata, dopo il successo enorme del primo film Catene, ma il successo continuò a non perdersi anche oltre questi due capitoli, pur restando sempre ancorato, come tematica, a storie molto popolari ed intrecci quasi lineari, ma che Matarazzo ha saputo interpretare e dosare nella maniera giusta. La squadra è la stessa e la produzione è targata Titanus, che si arricchì non poco con queste, allora, sottovalutate operazioni popolari, tipo il cinema di Totò, riscoperti solo in un secondo momento dalla critica, che in quegli anni le stroncò senza appello.
La storia è abbastanza scontata, ma direzione di attori e fotografia sono senz'altro di pregio, cosa oggi più che visibile.
Una storia da vedere, ma non leggere nel riassunto che se ne può fare
Un grande professionista che con questi films ha sfidato le regole vigenti del cinema impegnato, ma ha lasciato una discreta traccia nel vero filone popolare, molto distante dai prodotti Tv che oggi si vedono.
Un rulo più defilato, ma professionalmente una sicurezza
Aveva imparato perfettamente le regole di questi racconti ed era la sicurezza in scene altrimenti improponibili.
Cantate solista napoletano, cher è stato una colonna della musica del genere, qui in un ruolo giustificato
La cattiva della situzione, la birignao dei doppiaggi, che qui doppia sé stessa.
La prima moglie di De Sica, nel ruolo di una suora
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