Regia di Carlo Lizzani vedi scheda film
Pellicola sui generis, da rispolverare. Se prevenuti, astenersi!
Torino nera è un unicum nella storia del cinema nostrano; pertanto non è inscatolabile in nessun genere: né poliziottesco (manca il "commissario di ferro" ai limiti della legalità, tanto in voga negli anni Settanta) né noir (il cast a dir poco inedito non lo consente), piuttosto si potrebbe definire un film dai contorni drammatici, con tutti i distinguo del caso. Ritengo immeritato l'oblio che ha coperto questa pellicola, né mi trovo in accordo con i (pre)giudizi dei non molti che l'hanno visto. La curiosità principale sta nello scoprire un Bud Spencer insolito (è Rosario Rao, siciliano emigrato a Torino per lavoro, un hombre vertical, generoso e protettivo) e, non meno, un Nicola di Bari attore protagonista (interpreta l'avvocato-ispettore che si attiva proprio per riparare all'ingiustizia subita da Rao), in quegli anni all'apice della popolarità, sull'onda della doppia vittoria al Festival di Sanremo, 1971-1972. Il finale, che non sto a svelare, è a mio parere un quid inaspettato, che conferisce a questo film ancor più originalità e valore. Sul piano recitativo, sbalorditive le prove dei ragazzini che interpretano i figli-detective di Rao; per Bud, attorno a cui tutto gira ma che poco si vede, solo una "scazzottata"! Di nicchia, ma un cult.
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