Regia di Christian E. Christiansen vedi scheda film
Dramma che muove da una concezione anacronistica della fede cristiana, oltraggiata da un leader religioso (e fanatico) in grado di ridurre in soggezione i credenti. Il Diavolo ha "mano" libera, e fortifica il suo potere quando la credulità germoglia in mezzo a questo tipo di setta.
6 giugno 1994, Nuova Betlemme. Sei donne partoriscono contemporaneanente sei femmine ma una di loro, prima di togliersi la vita, uccide la bambina. Alla soglia dei diciotto anni, Mary (Alycia Debnam-Carey), Abigail (Katie Garfield), Ruth (Adelaide Kane), Sarah (Leah Pipes) e Hannah (Nicole Elliott) -le cinque piccole sopravvissute- vivono sotto il rigido controllo di padre Beacon (Colm Meaney), predicatore assillato dal mito del Drommelkind, una profezia su sei ragazze nate il sesto giorno del sesto mese dell'anno che si compirà al raggiungimento della maggiore età, con una sola superstite destinata a diventare "la mano del Diavolo". "Colui che teme Dio, calcoli il numero del Drommelkind perché lei è la figlia di Satana, e il suo numero è 666": sono le parole dell'ossessionato, e ossessionante, reverendo Beacon, persona inquietante e prevaricatrice che tiene in soggezione la comune con la promessa di un posto in Paradiso, riservato ovviamente ai fedeli. Beacon, in verità, sembra però provare un certo piacere a perquisire intimamente le cinque ragazzine finché, al centro di una montante isteria, prima Hannah, poi Abigail, diventano le prime vittime della furia omicida di un assassino misterioso.
"Figlia di Cristo, hai posto il tuo sguardo sull'abisso, la terra di Bedlam, dove Lucifero siede sul suo trono oscuro? Hai sentito aneliti che sfuggivano al tuo controllo?" (Dall'interrogatorio di padre Beacon a Mary)
Il regista Christian E. Christiansen da noi ha trovato una certa accoglienza per il suo The roommate - Il terrore ti dorme accanto (2011), film allusivamente omoerotico, con approfondimento psicologico delle personalità femminili liceali in via di formazione, costrette a convivere in un luogo comune. E anche qui, pur variando contesto e genere, raccoglie in una micro società dal taglio medioevale, cinque ragazzine sulla via dello sviluppo, alla costante ricerca di una sessualità rigidamente negata da concetti distorti dal fondamentalismo religioso. Di particolare resa appare proprio la figura del viscido padre Beacon (che cerca tracce del Demonio in mezzo alle gambe della sensuale Mary, ovviamente nuda mentre è costretta a reggere un bicchiere d'acqua pieno in una mano), interpretato magistralmente da Colm Meaney. Mentre poco spazio tocca alla sempre brava Jennifer Carpenter (già strepitosa Emily Rose nel film di Scott Derrickson), limitata in un ruolo marginale di matrigna asservita alle devianti logiche di un fanatismo religioso, ch'è ben più pericoloso del Maligno stesso.
La regia può contare sul supporto tecnico (scenografie, costumi e fotografia) ma non altrettanto si può però dire della sceneggiatura frutto di Karl Mueller, regista/scrittore già complice del mediocre script del film di Xavier Gens (The divide, 2011). La storia di The devil's hand (aka Where the devil hides) procede sul prevedibile itinerario di horror adolescenziale, privo di effetti speciali (e ancor meno gore o splatter), con twist finale a mo' di ribaltone, che arriva a vanificare l'interessante tentativo di analisi critica sull'integralismo religioso. Certo, pensare che davvero esistono persone ferme alla mentalità di duemila anni orsono mette davvero i brividi. Ma questa è l'unica concessione all'orrore, perché tolti i cinque minuti finali lo sviluppo si adagia (assai debolmente) su elementi drammatici. Costato la bellezza di 7.000.000 di dollari, durante la prima settimana di proiezione in USA ha raccolto spiccioli (poco più di 4.000). E, anche tenendo conto dell'uscita nelle sale estere (Messico, Perù, Cile, Danimarca e Argentina), non ha sbancato, arrivando ad un totale di circa 1.400.000 dollari. Risultato comprensibile, che ha destinato Christian E. Christiansen ad una carriera al contrario, facendolo cioè tornare a realizzare episodi di serie televisive e cortometraggi.
"I nostri corpi sono i ricettacoli delle nostre anime immortali, ed è lì che si nasconde il Diavolo." [Beacon, mentre allunga le mani tra le cosce di Mary, dopo averla fatta (in)opportunamente denudare]
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