Regia di Seung-wan Ryoo vedi scheda film
No Blood no Tears è un film sud-coreano del 2002, scritto e diretto da Ryoo Seung-wan, tra i registi più talentuosi della seconda New Wave coreana.
Sinossi: Gyung Sun (Lee Hye-young) è una tassista alquanto irascibile e problematica;, infatti per colpa del marito (scomparso nel nulla) è indebitata fino al collo con la mafia locale. La sua vita cambierà radicalemente (in meglio?) dopo l'incontro casuale con Soo-Jin (Jeon Do-yeon), ragazza di un giovane gangster manesco, tale Dok-bul (Jung Jae-young).
No Blood No Tears è il secondo lungometraggio di Ryoo Seung-wan, dopo l'esrodio sperimentale con Die Bad (film suddiviso in 4° episodi legati tra loro); qui il regista tira fuori dal cilindro un pulp-noir solido in cui ritroviamo tutta la sua poetica (elementi ricorrenti nel suo cinema): si parte dal classico omaggio al cinema di Hong Kong (la sua passione, il film si apre con un cameriere -il fratelllo del regista, Ryoo Seung-bom- che sta organizzando un agguato e cita più volte Bruce Lee ) per passare ad una rappresentazione della violenza estremamente brutale che però si alterna a brevi sequenze comiche e surreali (ad esempio la scena con protagonisti "l'unione handicappati democratici").
Il regista opta per una narrazione a più livelli, a tal proposito fin dalle prime battute è possibile assistere a diversi salti temporali; la sceneggiatura è curatissima, i personaggi sono tutti ben caratterizzati, in particolar modo la storia è alquanto originale e si focalizza su due donne apparentemente normali, costrette ad affronatre situazioni più grandi di loro.
La regia firmata Ryoo Seung-wan è di qualità, il giovane autore predilige soluzioni stilistiche ardite: fast-motion, freeze-frame, movimenti selettivi, estensivi e zoomate improvvise si amalgamano alla perfezione.
In conclusione No Blood no Tears è un pulp-noir di livello realizzato da un regista che da li a breve si confermerà come uno dei migliori talenti della sua generazione.
Da vedere.
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