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La tomba di Ligeia

Regia di Roger Corman vedi scheda film

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La recensione su La tomba di Ligeia

di undying
5 stelle

Ultimo film della serie gotica, realizzata nella prima metà degli anni Sessanta (e in parte ispirata da Edgar Allan Poe), prodotta e diretta da Roger Corman e interpretata in prevalenza da Vincent Price. Ancora oggi un film suggestivo e attraente, grazie alla superiorità (all'origine) del testo.

 

locandina

La tomba di Ligeia (1964): locandina

 

Inghilterra, seconda decade del XIX° Secolo.

Verden Fell (Vincent Price) vive da recluso, tra le rovine di un'antica abbazia. La morte della giovane moglie Ligeia (Elizabeth Shepherd) lo ha gradualmente portato a comportarsi da eremita. L'occasionale conoscenza di Rowena (Elizabeth Shepherd), donna attratta dal comportamento ambiguo di Verden, sembra in parte rendergli di nuovo il sorriso. Tra i due si forma presto una relazione che va ben oltre la semplice amicizia, tanto che Verden decide di vendere l'abbazia dopo essere felicemente giunto a seconde nozze. Quando però scopre che sulla tomba di Ligeia la data di nascita è scomparsa, torna a cadere in uno stato di malessere psicologico - "Triste, lugubre, mi aggiro tra queste rovine come un ubriaco nella notte", confessa a Rowena - indotto dall'ossessione del passato e di una relazione con la ex moglie che sembra destinata a non conoscere fine.

 

"L'uomo non si arrende agli angeli né si fa vincere dalla morte se non per la debolezza della sua misera volontà. Io sarò sempre tua moglie…" (Frase ripetuta più volte da Verden, tratta dal racconto di Poe e attribuita dallo scrittore di Baltimora a Joseph Glanvill)

 

"Il confine tra la morte e la vita è vago e pieno di ombre. Chi può dire dove finisce uno e dove comincia l'altro?" (Didascalia posta come epitaffio, che parafrasa l'originale di Poe: "I confini che separano la vita dalla morte sono, nella migliore delle ipotesi, vaghi e confusi. Chi può dire dove finisca l'una e dove cominci l'altra?")

 

Elizabeth Shepherd

La tomba di Ligeia (1964): Elizabeth Shepherd

 

L'ultimo film della serie AIP, prodotta e diretta da Roger Corman nella prima metà degli anni Sessanta e ispirata dai racconti di Edgar Allan Poe (preceduto da I vivi e i morti, Il pozzo e il pendolo, I maghi del terroreI racconti del terrore), è forse quello meno riuscito, pur se resta un ottimo esempio di horror d'atmosfera, particolarmente affascinante grazie alla solita ineccepibile performance del grande e indimenticabile Vincent Price (1911 - 1993). Al ritmo lento delle riprese, al servizio di una storia forse più adatta a un cortometraggio, nuoce in buona parte l'ambientazione solare con scene girate in maggior misura all'aperto durante lunghe e assolate giornate, in esatta antitesi con le ambientazioni crepuscolari e notturne dei titoli precedenti. Anche il finale, con inutile intrusione nel racconto di un "gatto nero", sembra essere stato sviluppato in sceneggiatura frettolosamente.

 

Elizabeth Shepherd, Vincent Price

La tomba di Ligeia (1964): Elizabeth Shepherd, Vincent Price

 

Questa volta i testi non sono opera della prestigiosa mano di Richard Matheson ma del meno efficace Robert Towne, che si limita a riportare evocative frasi dagli scritti di Poe. Dato lo spessore narrativo alla base del film, e la sempre impeccabile scelta delle suggestive location (una veloce sequenza è girata addirittura a Stonehenge), per quanto La tomba di Ligeia finisca per apparire come titolo minore del ciclo, resta un film di gradevole visione, ancor oggi in grado di attirare l'attenzione e farsi seguire con interesse. A margine dei titoli citati sono da ricordare - nella serie gotica del periodo, opera di Corman ma extra-Poe - Sepolto vivo, La vergine di cera, La torre di Londra e La città dei mostri.

 

Elizabeth Shepherd

La tomba di Ligeia (1964): Elizabeth Shepherd

 

Citazioni 

Frasi e monologhi di Verden Fell/Vincent Price, doppiato nella versione italiana con intenso effetto da Emilio Cigoli

 

"Pallida, fredda, eppure così viva..."

 

"La bellezza della vita sta nelle sue limitazioni, e nel saperle accettare." 

 

"Se il mio cervello si potesse aprire, chissà quanto e quale marciume ne verrebbe fuori.

 

"Che cos'è la pazzia, se non il credere in quello che non esiste?" 

 

"Nell'ipnosi si possono ricordare cose da tempo dimenticate... e dimenticare cose che è meglio non ricordare." 

 

"La sua volontà era altrettanto forte quanto era fragile il suo corpo. Pur se era apparentemente calma e tranquilla, Ligeia lottò contro la morte con una forza che le parole non sono capaci di esprimere. Via via che la malattia completava la sua opera, ella parve rivolgersi alle pietre stesse dell'abbazia per acquistare nuove forze. Come se le pietre, potessero aiutare la sua ardente brama di vivere. Soltanto di vivere una vita che la devastava, come la febbre della malattia. In un certo senso, Ligeia si identificò con l'abbazia stessa. Non entrò mai in una stanza, mai passò nel più buio corridoio, senza illuminarne le pareti come fa la tremula candela. E io, come accade ai ciechi, sentivo la sua presenza, anche quando lei non c'era. Percepivo la sua voce nel fruscio di una tenda appena mossa dal vento, sentivo il suo passo leggero nello sbattere delle ali di una farfalla contro i vetri di una finestra chiusa. E alla fine, quando ella credeva di aver vinto la morte, mi disse sorridendo: 'Io sarò sempre tua moglie. La tua unica moglie. Perché questo io voglio'.

 

scena

La tomba di Ligeia (1964): scena

 

"Chi può sapere se il vivere non sia morire e se il morire non sia vivere?"
(Euripide)

 

Trailer 

 

F.P. 26/05/2021 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 78'23")

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