Regia di Charles Chaplin vedi scheda film
Film importante ma non particolarmente valido.
La seconda e ultima opera che scelgo per il 1915 è questo cortometraggio con Charlot. Mi devo ripetere, il cinema aveva perso da pochi anni il suo carattere sperimentale (o non del tutto, probabilmente) è incredibilmente già nel 1915 c'era una delle sue icone, uno dei suoi personaggi leggendari, Charlot, appunto.
Chaplin aveva 26 anni, un passato difficile, per usare un eufemismo, ma dal 1913 era stato notato dal cinema ed aveva firmato un contratto con la Keystone, un bel contratto che gli garantiva una certa agiatezza. Il personaggio di Charlot nacque nel 1914, dalla metà di quell'anno lo stesso Chaplin farà anche quasi tutte le sue regie. Fu un successo, quel 1914, tanto che lo stesso Chaplin, a fine anno, andò a chiedere un adeguamento (un congruo adeguamento, alias una barca di soldi). Troppi, per la Keystone.
Firmò per la Essanay, decuplicando quasi il precedente stipendio e diventando ricco. Proprio questo film, più importante che bello, rappresentò una svolta. La storia è una storiella, Charlot salva una ragazza da dei ladri, gli viene offerto un lavoro in fattoria, come ricompensa, ne combina di ogni (ci scappano un paio di sorrisi), salva la fattoria dagli stessi ladri, ma poi scopre che la sua bella ha già un fidanzato. Saluta tutti, con molta dignità, e se ne va, con un finale sorprendentemente amaro.
Charlot e la Charlot-mania nel 1915 esplosero: a fine anno Chaplin chiese una montagna di soldi, e ci fu chi glieli diede, dal 1916, ma questa è un'altra storia.
Il film come detto è caruccio, ma nulla di che. Nella pellicola c'è anche la ventenne Edna Purviance, una classica "bellezza anni '10", che al tempo finì anche per legarsi sentimentalmente, per alcuni anni, a Chaplin.
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