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Orinoco: Prigioniere del sesso

Regia di Edoardo Mulargia vedi scheda film

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La recensione su Orinoco: Prigioniere del sesso

di undying
4 stelle

Una delle due (forse tre) pellicole girate in Italia, back to back, da Edoardo Mulargia e ambientate in una prigione femminile. Circolata in duplice versione (soft e hard).

 

locandina

Orinoco: Prigioniere del sesso (1980): locandina

 

Nel mezzo della giungla è stata edificata una prigione femminile. La posizione è strategica, in quanto le recluse vengono sfruttate come minatori per recuperare diamanti. A capo del lager sta lo spietato Jordan (Luciano Rossi), supportato da guardie che non esitano ad obbedire agli ordini maltrattando le prigioniere. Orinoco (Stelio Candelli) e i suoi uomini stanno trasportando al campo un gruppo di nuove prigionierie quando incontrano Laredo (Anthony Steffen), un rivoluzionario che vuole abolire il campo di detenzione. Laredo e Orinoco si alleano, coinvolgendo alcune prigioniere: Maria (Cristina Lai) e Muriel (Ajita Wilson)

 

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Orinoco: prigioniere del sesso: Luciano Rossi 

 

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Orinoco: prigioniere del sesso: scena

 

Facendo ricorso a materiale di repertorio e a nuove riprese girate back to back assieme a Femmine infernali, Mulargia (qui celato dietro lo pseudonimo di Tony Moore) realizza due pellicole pressoché identiche, con epicentro "coatto" a base di sadiche torture, violenze e sommossa finale. I protagonisti sono in buona parte gli stessi in entrambe le pellicole. La produzione è italo-spagnola, ma girata interamente in Italia. La sceneggiatura non contribuisce a rendere più scorrevole e interessante un film mediocre, contraddistinto da attori secondari e da una regia davvero scadente. Nemmeno le musiche del bravo Marcello Giombini riescono a rendere più ritmata una pellicola fossilizzata in sequenze ripetitive e per nulla coinvolgenti. Anche nella versione hard (perché Orinoco: prigioniere del sesso è stato distribuito in duplice versione) il film non appare più interessante, finendo per trascinarsi faticosamente sino a 94 minuti. Oltre al citato Femmine infernali, a metà anni Ottanta è circolato un altro brutto W.I.P dal titolo L'ultimo pirata (Savage island), sull'imdb accreditato in regia a Ted Nicolaou mentre dovrebbe - il condizionale è d'obbligo - essere stato co-diretto da Mulargia (che utilizza per l'occasione il materiale già visto in Femmine infernali Orinoco) e Nicholas Beardsley (gira poche scene aggiuntive con Linda Blair, nuova protagonista che racconta la storia in flashback). Ovviamente il risultato di questo terzo erotico nella giungla presenta vistose incongruenze, dovute alla necessità di mettere assieme materiale di tre distinte pellicole.

 

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Orinoco: prigioniere del sesso: Ajita Wilson 

 

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Orinoco: prigioniere del sesso: Attilio Dottesio

 

La versione hard

 

Gli inserti espliciti nel film sono piuttosto brevi, complessivamente non superano i dieci minuti in totale. Dalla tipologia (medesima fotografia, stesse location e persone coinvolte) sembrerebbero essere stati girati sul momento e non in un secondo tempo, forse dallo stesso regista. Complessivamente si tratta di cinque segmenti.

 

- 5'40": scena di masturbazione e penetrazione tra Jordan (Luciano Rossi) e Margo (Gota Gobert). Dettagli hard in primo piano, con probabile performance effettuata da controfigure.

 

- 22'30": Maria (Cristina Lai) si trova nella boscaglia insieme a uno degli uomini che la trasportano al campo di prigionia. Masturba il pene del ragazzo mentre quest'ultimo contraccambia con un cunnilingus, prima di penetrarla. Sicuramente Cristina Lai è controfigurata, mentre l'attore sembrerebbe coinvolto anche nella scena hard.

 

- 40'20": in prigione Muriel (la trans operata, Ajita Wilson) fuma una grossa canna mentre si masturba. Poi inizia ad accarezzarsi il corpo con la canna, sino ad arrivare a introdurre la stessa nella vagina. I dettagli in primo piano sembrano corrispondere con la fisionomia dell'attrice che, d'altronde, è apparsa in anche in altre pellicole porno. 

 

- 44'20": Maria (Cristina Lai) viene assegnata alla stessa cella di Muriel. In poco tempo, le due ragazze si lasciano andare a carezze intime. 

 

- 78': la sequenza più lunga (sui tre minuti) vede Jordan (Luciano Rossi) accoppiarsi con una prigioniera (Guia Lauri Filzi) in camera da letto. Durante un blowjob la macchina da presa passa dal "dettaglio" al viso dell'attore: per quanto incredibile si direbbe proprio che Luciano Rossi non sia stato controfigurato. Segue penetrazione, che potrebbe invece essere stata eseguita dalla Filzi con anonimo attore.

 

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Orinoco: prigioniere del sesso: Anthony Steffen 

 

"È soprattutto in prigione che si crede a ciò che si spera."

(Honoré de Balzac)

 

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F.P. 04/10/2021 - Versione visionata in lingua inglese come "Hotel Paradise" (durata: 94'01")

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