Regia di Sergio Bergonzelli vedi scheda film
Joy è una splendida ragazza, ricercata dalle migliori agenzie di moda. Joy ha un fascino particolare, circondata da un alone di mistero. Diviene in breve tempo la più richiesta top model, alla quale nessun uomo sa resistere.
Bergonzelli è stato attore negli anni Cinquanta e, dai Sessanta in avanti, ha portato avanti una carriera registica capace di alternare fra bassi e molto bassi; dalla fine del decennio fino ad arrivare alla pensione artistica (il suo ultimo film è del 1990), il Nostro si è dedicato pressochè soltanto a prodottini erotici da due soldi. Indubbiamente un settore nel quale il mercato è sempre attivo, cosa dimostrata anche dall'esistenza di una pellicola tanto insulsa e priva di significati come questa Joy; un timido tentativo di innestare una qualche ricerca psicologica dietro al personaggio della protagonista è forse l'unica particolarità degna di nota del lavoro. La sceneggiatura firmata dallo stesso Bergonzelli (dietro pseudonimo francofono: Serge Bergon) è infatti un cumulo di accoppiamenti, ambienti di lusso e sedute fotografiche di modelle che ben descrive lo spirito che ha dominato gli anni Ottanta (e rovinato i seguenti decenni); a vestire i panni, o meglio: a toglierseli ripetutamente di dosso, di Joy è chiamata la bella americana Claudia Udy, poco più che esordiente ma già perfettamente in possesso delle qualità fisiche necessarie all'interpretazione; nel cast sono presenti anche Gerard Antoine Huart, Agnes Torrent, Danielle Godet e un sacco di altri nomi sconosciuti di origine francese (la produzione del film è franco-canadese). Per Bergon(zelli) è la quartultima regia, segno dell'aggravarsi della crisi del cinema di genere italiano. 1,5/10.
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