Regia di Dino Risi vedi scheda film
E' pazzo perché non ci sta con la testa, o perché dice sempre la verità? Discreta opera crepiscolare di un gigante del cinema italiano.
Dino Risi non smentisce la sua fama di regista, e si dimostra a suo agio anche in questa storia agrodolce, dai toni dimessi. Tuttavia il film è scritto a tre: Enrico Oldoini, lo stesso regista, e un terzo che non ricordo. È raro che tre penne e tre cervelli riescano a mettere insieme un film omogeneo e coerente, e questo caso mi conferma in questa osservazione. La vita del protagonista nella casa della ex-suocera mi ha convinto, sia per i personaggi che per le situazioni, compresa l'originale amicizia con la bambina Rosa.
Tuttavia, la pellicola prende un paio di cantonate in episodi che si adattano come una scarpa e uno zoccolo: mi riferisco alla sequenza della ex-segretaria che dà libero sfogo ai suoi desideri non soddisfatti dal marito (qui sembra essere in una commediaccia anni'70 con Banfi e la Fenech), e l'inseguimento al supermercato. A proposito, come è capitato qui dentro Elliot Gould, per di più a fare il buffone? Il suo personaggio finisce per essere patetico e non credo siano colpa di uno dei tre sceneggiatori, il quale è uscito dal registro impostato all'inizio, e viene poi ripreso in finale, creando una fastidiosa dissonanza. Sarà mica Enrico Oldoini, celebre per le sue commedie con Boldi, De Sica, Pozzetto e Greggio?
Precisato ciò, il film è ben recitato da un Vittorio Gassman misurato, e da alcuni altri attori che mi hanno convinto (la ex-suocera e il convivente). Inoltre, la pellicola ricostruisce bene l'atmosfera e il modo di vivere di quegli anni.
Quanto a Dino Risi, quesiti si riserva solo una timida frecciata a preti e suore, meno fendente del suo solito: all'ospizio danno il formaggio grattugiato solo a Pasqua e a Natale.
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