Regia di Takashi Miike vedi scheda film
As the Gods Will (2014): locandina
FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA - GALA
AS THE GODS WILL è un manga-movie (circostanza questa che non deporrebbe granché a suo favore, almeno per i miei gusti) che attinge da considerazioni e stati d'animo di molta gioventù annoiata di oggi, per spaziare in tematiche alte e cruciali inerenti l'esistenza di un dio, le possibilità di scelta dell'uomo, la lealtà o meno dei suoi comportamenti cruciali, l'impossibilità di riuscire ad essere sinceri anche negli aspetti più naturali e semplici della vita di tutti i giorni, il piacersi come individuo e il piacere alle persone che fingono di accettarti ma in realtà a stento ti sopportano.
As the Gods Will (2014): Sôta Fukushi
Per non parlare delle invidie, della rivalità, nei successi scolastici o negli amori, che contende le esistenze in formazione di studenti e giovani nella fase di costruzione delle rispettive esistenze. Il tutto in un horror-fanta movie truculento e sanguigno che inizia con teste mozzate ed in esplosione di fronte ad un gioco maligno che si materializza in una scuola sulla pelle di un professore, e che conduce i superstiti di quell'istituto a sostenere, al pari di altri studenti un po' ovunque, una serie di prove pericolose e mortali in cui i ragazzi divengono prede o vittime sacrificali di bizzarri e solo apparentemente bonari ed innocui oggetti dalla forma animale o antropomorfa, che li decima uno ad uno.
As the Gods Will (2014): Shôta Sometani
In particolare seguiremo le gesta di colui dal quale tutto è nato: quel Shun Takahata studente annoiato che un giorno prega un dio di rendergli la vita meno noiosa e piatta, dando inizio grazie a ciò ad un incubo pirotecnico e truculento che sembra una sadica e davvero ironica e baraccona roulette russa di autodistruzione.
As the Gods Will (2014): Sôta Fukushi
Diretto da un altro regista con meno alone di mito addosso, un film del genere sarebbe risultato puerile e stupido dopo pochi minuti. Con Miike alla regia tutto diventa accettabile e persino divertente, come suggeriscono risate e applausi a scena aperta nella affollata proiezione di questa mattina.
As the Gods Will (2014): Hirona Yamazaki
Certo il rischio di una certa ripetitività nello svolgersi delle “penitenze” e delle prove a cui sono sottoposti i superstiti, risulta a tratti un po' verosimile e persino un finale un po' troppo per le lunghe meriterebbe tagli che lo fluidificassero. Ma sono dettagli forse solo puntigliosi perché il film appassiona e stordisce per la molteplicità delle sensazioni che riesce a creare nello spettatore.
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