Regia di Roy Ward Baker vedi scheda film
Messa finalmente da parte l'ubriacatura cameronio/dicapriana, vale la pena di rivalutare questo onesto film inglese, che con pochi mezzi e poche concessioni al sensazionalismo sentimentale da Grand Hotel, riesce a comunicare a chi segue la vicenda l'angoscia della graduale fine della grande nave, qui vera e legittima protagonista. Per lo spettatore, dopo aver finalmente digerito e faticosamente conquistato l'ultima inquadratura di "Titanic" di Cameron, la visione di questo film arriva come una ventata d'aria fresca in un bagno turco, un ritorno a dimensioni più comprensibili. E questa tragedia del mare, raccontata con sobria ma commossa e partecipe efficacia, riprende il suo rango nel regno degli accadimenti straordinari di tutto un secolo.
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