Regia di Charles Chaplin vedi scheda film
La maschera di Charlot, giunta oramai alla sua piena definizione, incardina i cliché del personaggio in un perdigiorno chiamato al compito di badare ad un infermo. Ovviamente con pasticci di vario genere.
Ingaggiato da una coppietta (a cui serve intimità) per badare al vecchio zio in carrozzella, Charlot ne combinerà di tutti i colori, coinvolgendo poliziotti e falsi invalidi.
Cortometraggio di e con Charlie Chaplin, che incardina i suoi canoni, collaudati negli oltre venti lavori precedenti con la Keystone, all’interno della figura di un fannullone che coglie al volo l’occasione per fare quattrini, badando, malissimo, ad un infermo. Il finale coinvolge numerosi attori, in una coreografia decisamente ben congegnata. La fama di Chaplin ha definitivamente scalzato gli altri mostri sacri Keystone, con Fatty Arbuckle relegato qui a comparsa di un bar.
D’altronde il personaggio di Charlot è compiuto, raggiungendo con questo film la sua definizione. I crismi chapliniani sono oramai immancabili: la cialtroneria nell’eseguire il compito affidatogli, il ricorso all’immancabile bevuta, l’anarchismo che attira le attenzioni dei poliziotti locali.
“Charlot infermiere” e “Charlot e l’ammalato” i titoli italiani.
Carmine Cicinelli
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