Regia di Liz Burns, Steve Gordon, Kevin Shuss, Brandon Vedder vedi scheda film
Niente di nuovo, senz'altro, ma che bello vedere i Pearl Jam all'apice del loro splendore sul palco, tenere testa per tre ore tre a una folla estasiata e insaziabile, ugualmente in visibilio per le vecchie hits e i nuovi pezzi. Manca l'inno Alive, ma ci sono Even flow, Spin the black circle, Betterman, Black, Daughter e anche le più recenti Love boat captain, I am mine, Bu$hleaguer (quest'ultima nei bonus dell'edizione in doppio dvd); Vedder attacca ugualmente ispirato l'aggressiva Do the evolution e la ballad Wishlist, così come non si tira indietro neppure di fronte agli Who (Baba o'Riley) o a John Lennon, di cui la band esegue l'immortale Gimme some truth. Sul palco salgono anche due membri dei Buzzcocks (in tour in quel momento con i PJ), Steve Earle e Ben Harper, per il quale l'ovazione è immensa. Nel 2003 le performance dal vivo della band capitanata di Eddie Vedder non erano più una sorpresa per nessuno, tanto che gli stessi PJ avevano cominciato già da qualche tempo a pubblicare in forma di 'simil-bootleg' i loro concerti; l'esibizione del Madison Square Garden - 8 luglio - venne inoltre immortalata dalle telecamere per ricavarne questo film-concerto. Fondamentale? Assolutamente no. Irripetibile? Nemmeno. Ma - tornando al punto iniziale - che bello vedere i Pearl Jam all'apice del loro splendore sul palco. 6/10.
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