Regia di Alessandro Genovesi vedi scheda film
La bella sorpresa evocata dal titolo non è sicuramente quella di vedere nuovamente Bisio in versione lombardo fuori contesto al sud, in un’altra commedia/remake sentimentale e macchiettistica che il regista Genovesi definisce «un auto-Truman Show» (amen). Stavolta il cinema italiano va a pescare il successo brasiliano A mulher invisível per raccontare un insegnante che, scaricato dalla fidanzata, finisce per innamorarsi di una donna perfetta frutto della sua fantasia, mentre la bella vicina lo desidera e il miglior amico cerca di farlo rinsavire. Come sempre a Napoli ce sta ‘o sole, gli indolenti e le usuali storie di ordinaria medietà ad amplificare il calore romantico delle vicende. Quello che manca, nonostante qualche siparietto eccentrico e una confezione curata, è il divertimento. Al netto di qualsiasi snobismo, registriamo che Ma che bella sorpresa non fa ridere: la scrittura non ha guizzi ed è sopraffatta dalla melassa amorosa, l’alchimia tra Bisio e Matano non funziona (per colpa del secondo), e il regista si adagia sul solito cinema nazionale piccolo piccolo. Le cose migliori? La vittoria “morale” delle generose forme della Lodovini sull’algida perfezione estetica della Baschetti e il colpo di casting di affidare a Pozzetto e alla Vanoni i ruoli dei genitori del Bisio nazionale. Coppia che fa un po’ tenerezza, un po’ nostalgia e sembra uscita da una commedia americana ruffiana, ma a cui è davvero difficile non volere bene.
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