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Little Gay Boy

Regia di Antony Hickling vedi scheda film

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La recensione su Little Gay Boy

di port cros
7 stelle

IN&OUT FESTIVAL DU FILM GAY ET LESBIEN DE NICE 2014

 

 

 

 

 

 

Il trittico Little Gay Boy, presentato nell'ambito del 6° Festival del Cinema Gay e Lesbico di Nizza, riunisce tre cortometraggi realizzati nel corso di due anni dal regista inglese trapiantato in Francia Antony Hickling.

La trilogia racconta la storia, ricca di riferimenti alla religione cristiana, del “Little Gay Boy” J-C (Jean-Christophe, ma le iniziali sono le stesse di Jesus Christ) dal concepimento, alla nascita, all'adolescenza, alla scoperta della sua sessualità, fino all'incontro col padre che l'aveva abbandonato. Ciascuno dei tre episodi si concentra in particolare su un personaggio: la madre, il figlio, il padre.

La proiezione è stata seguita da un incontro con il regista Antony Hickling e l'attore Manuel Blanc (che interpreta il ruolo del padre nel terzo corto), che hanno parlato della genesi e del significato dell'opera e risposto alle domande del pubblico. Il regista ha dichiarato che il personaggio di Little Gay Boy è in buona parte autobiografico e che diversi avvenimenti narrati nel film sono realmente accaduti nella sua vita: soprattutto ha voluto rappresentare il ritrovamento, avvenuto pochi anni orsono, del padre che non aveva mai conosciuto. L'importanza della tematica religiosa è stata spiegata da Hickling col fatto che lui era molto religioso durante l'infanzia, ma la sua fede è stata messa in crisi dalla scoperta della sua sessualità. Rispondendo ad una domanda proveniente dal pubblico, Hickling ha ammesso l'influenza esercitata su di lui dell'opera di Derek Jarman.

 

 

 

 

 

 

 

L'Annonciation or The Conception Of A Little Gay Boy 

Il primo cortometraggio, quello che ho personalmente ho apprezzato di più, ci mostra Maria (interpretata da Amanda Dawson), una prostituta inglese obesa, avanti con gli anni, laida e sboccata, sempre accompagnata dall'enigmatica presenza di una bellissima ragazza bionda. Lo spettatore rimane perplesso su chi possa essere questa enigmatica e silente apparizione finché una notte, mentre la prostituta sta battendo in un sordido vicoletto insieme a un transessuale, la ragazza e le si avvicina e finalmente parla: utilizzando le espressioni dell'Arcangelo Gabriele nel Vangelo, le annuncia che nel suo grembo nascerà un bimbo chiamato Queer, che soffrirà, verrà disprezzato ed umiliato e morirà di AIDS. Come la Vergine Maria, la prostituta è incredula sulla possibilità che questo concepimento possa avvenire, ma, a differenza della Madonna, manda a quel paese l'angelo con espressioni sboccate. Ho trovato questa scena dell'improbabile annunciazione veramente esilarante, la più riuscita del film. Nonostante la sua incredulità, nove mesi dopo Maria darà alla luce Jean-Christophe, frutto del rapporto con un cliente.

 

      

 

 

 

 

Little Gay Boy Christ Is Dead

La seconda parte del trittico ci mostra Jean-Christophe adolescente, interpretato da Gaetan Vettier. Il ragazzo vive a Parigi insieme alla madre e attraversa una serie di esperienze, spesso traumatiche, che lo portano alla scoperta della sua sessualità. Questo secondo episodio è sicuramente il più duro del film e contiene immagini disturbanti che possono lasciare turbati. Vediamo J-C venire aggredito e insultato da un omofobo nella metropolitana (e rimanerne eccitato), avere la testa infilata nel water dal suo datore di lavoro che gli orina addosso, recarsi da un viscido fotografo che lo spingerà a farsi ritrarre sempre più spogliato, rendersi oggetto delle fantasie perverse di un uomo che gli ordina di indossare mutandine e mettersi in diverse posizioni sessuali (“montre-moi ta chatte”!), farsi possedere da sconosciuti nel seminterrato di un locale equivoco, massaggiare i piedi della madre fino a provocarle un'eccitazione erotica. Le vicende di Jean-Christophe sono intervallate da scene pornografiche di sesso sadomasochistico, a rappresentare le fantasie più segrete che si agitano nell'animo del ragazzo.

 

 

 

 

 

 

The Last Supper

La terza parte ha un tono nuovamente più leggero, anche ci presenta un tema scabroso come l'incesto. Vediamo J-C aggirarsi in un bosco, luogo di incontri omosessuali: lì finalmente incontrerà il padre (interpretato da Manuel Blanc) che non si è mai occupato di lui. Il padre è un uomo cinico e donnaiolo, rifugge da ogni responsabilità raccontando sciocche barzellette. L'incontro tanto atteso tra padre e figlio si tramuta in rapporto erotico incestuoso. Il racconto prosegue con nuove apparizioni dell'angelo, del viscido fotografo con famigliola, di misteriose divinità indù (Hickling spiegherà che il suo vero padre è indiano) e la comparsa di tre preti “moralizzatori”con cartelli contro gli omosessuali, che verranno però “puniti” dall'angelo (il regista spiegherà che è un riferimento alle manifestazioni dell'anno scorso in Francia contro i matrimoni gay). Hickling dà sfogo al suo talento visivo nella scena finale, quella dell'”ultima cena”, dove i personaggi principali si ritrovano al desco della mensa, con J-C ovviamente al centro, vestito da sposa. Lì, tra coreografie di danza e canzoni da musical, J-C compirà l'omicidio catartico del padre.

 

 

 

 

 

 

Little Gay Boy è una trilogia sicuramente interessante dal punto di vista visivo e ricca di spunti originali e anche divertenti, anche se a volte sembra accumulare troppe tematiche diverse; è un'opera che può spiazzare e disturbare per le sue scene erotiche esplicite, per la rappresentazione del masochismo di J-C, per la messa in scena dell'incesto padre/figlio e per i riferimenti “blasfemi” alla vicenda di Cristo.

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