Regia di Bruno Mattei vedi scheda film
Una brutta copia di Salon Kitty girata senza mezzi, attori improvvisati e con totale assenza di idee ...
Allo scopo di recare sollievo ad alti gradi della sfera militare nazista, un gruppo di "volontarie" viene formato con tirocinio effettuato dietro coordinamento del professor Jürgen (Luciano Pigozzi). La direzione del "bordello" spetta invece a Hans Schellenberg (Gabriele Carrara). Le finalità del luogo è però altra: con l'aiuto delle ragazze individuare tra i partners quelli che hanno tendenze rivoluzionare, contrarie all'ideologia per poi eliminare i "traditori". Tra le maglie degli esecutori finiranno anche boia tipo Oscar il terribile (Lucic Bogoliub) sanguinario collezionista prima di teste poi di mani (ovviamente appartenenti ad ebrei o polacchi)...
Bruno Mattei si "ispira" al brassiano Salon Kitty e realizza un film di un'approssimazione allarmante. Non solo per la miseria del budget che impone di girare scene in squallidi interni, ma anche per l'uso di attori che sfiorano -ovviamente senza volerlo- la parodia involontaria (le smorfie e i grugni di Carrara ne sono buon esempio) in questo aiutati da una sceneggiatura davvero ingestibile, con perle di dialogo messe in bocca ad Hans del tipo: "Io sono il potere supremo. I figli di puttana che giocano a fare i nazisti non si meritano altro che la parodia del capo supremo che si sono scelti: ecco il capo che urina sul popolo coglione!" O, al limite della parodia, mentre afferra due ragazze per la testa e le porta all'altezza della cintura: "... avanti voi due: baciatemi il Führer!".
Per fortuna qui - a differenza che nell'altro nazi del regista, il truce KZ9 - Lager di sterminio - Mattei bypassa la violenza (quando proposta ha un tono cartoonesco, come nella fucilazione di un traditore - con bandana - che proprio non vuol saperne di morire) mentre il nudo (abbondante) è trattato in maniera tutt'altro che erotica. Di bello restano solo le musiche di Gianni Marchetti, perchè di repertorio (non realizzate ciò per il film specifico). Nel finale si nota il tentativo di recuperare un prodotto vuoto nei contenuti, attribuendo a Staccioli una parte interessante. Ma il clima di menefreghismo - generato dalla conclusione del conflitto - che regna tra i gerarchi nazisti (ogni tanto qualcuno si spara) sembra essere specchio di una produzione scalcagnata e irrisolta. Dove attori allo sbaraglio se ne vanno a destra e sinistra sparando scemenze per oltre 94 minuti. Sicuramente il più brutto film, mai realizzato, nel genere eros svastika.
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