Regia di Howard Hawks vedi scheda film
Cosa ci si può aspettare da un film di Hawks, del '32, ambientato nel mondo dei pescatori, con Edward G. Robinson? Che sia bello, naturalmente. E infatti cosi è. E' movimentato, avvincente, con buoni dialoghi, bravi attori, e felici intramezzi di commedia. Non vi compare il tema, frequente nel regista, della donna che mette i piedi in testa all'uomo, ma quello, solo un po' meno frequente, della donna che rovina l'amicizia di due uomini. Il modo in cui la ragazza accetta di sposare il lupo di mare è molto frequente nel cinema, forse perché lo è anche nella vita. Cosa spinga certe donne a sposare uomini che non amano e che sanno di non amare è proprio un mistero, ancor più se già prima del matrimonio conoscono un uomo (l'amico del protagonista) che inizia a far breccia nel loro cuore. Le sventure che poi seguono nel film non devono quindi stupire.
Belle le scene girate su vere barche da pesca, e interessante lo spezzone quasi documentaristico sulla lavorazione dei tonni. L'ambiente dei marinai viene presentato in termini realistici, specie quanto a rudezza, virilità e goliardia. La loro fede cristiana è mista a superstizione (come quella che San Pietro non lascia entrare in paradiso i marinai monchi), ma di un tipo non troppo nocivo. E il mare, con i suoi voraci squali, viene rappresentato con tutto il suo fascino e pericolosità.
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