Regia di Angelina Jolie vedi scheda film
Fuori misura e scialbo. Noioso e inconcludente. I divi di Hollywood e il loro delirio di onnipotenza, verrebbe da dire di primo acchito… Un relazione tormentata. Un bilancio dopo quattordici anni di matrimonio. Litigi, incomprensioni, routine, crisi del desiderio, malintesi, nervi tesi, rancore. Uno scrittore in crisi d'ispirazione, una ballerina in elaborazione da trauma. La Jolie firma davvero un brutto film senza sostanza né carattere, pretenzioso e mal riuscito. Non c'è passione né sentimento, nessuno slancio o affondo emotivo. Tutto resta in superficie, attaccato alle sottovesti e alle camicie dei protagonisti. Pose plastiche, qualche scorcio da cartolina, poco più. Un foro nel muro, apparentemente foriero di spunti e riflessioni, diviene purtroppo un oblò sul nulla. Un apparente confronto tra una giovane coppia, in salute, entusiasta, innamorata, ardente, si trasforma in un invidioso e sterile attacco distruttivo. Dialoghi piatti e scontati. Un vero disastro autoriale. La domanda è: i coniugi Pitt hanno visto il risultato della loro ultima fatica? C'erano in post-produzione? Nessuno del loro staff li ha consigliati in qualche modo a metter mano alla pellicola? Un consulente cinematografico a libro paga ad arginare cotanta presunzione? Boh. Resta il rammarico che, con un pizzico di autoironia qua e là, la coppia avrebbe potuto mettersi in gioco e rimbalzare furbescamente tra lo schermo e l'immagine pubblica uscendone indenne …ma niente: nemmeno l'ombra di una battuta o un sorriso. Greve, triste e depresso. Ancor più ingenui noi ad andare in sala a vivere questo martirio collettivo. Vittime (meritatamente, facendo sincera autocritica) di una coppia, icona moderna del Successo, formata da due star mondiali della settima arte. Ma qui di arte nemmeno l'ombra. Si salvano solo l'Isola di Gozo, scenario perfetto per un clamoroso naufragio, e Niels Arestrup, convincente e in perfetta parte. Red carpet meritatissimo per i Razzie Awards a regista e i due protagonisti principali.
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