Regia di Mauro Contini vedi scheda film
La storia di Lorenzino de' Medici, vissuto all'inizio del Millecinquecento e protagonista di vicende bizzarre, violente, folli e perfino indecifrabili, non poteva che attrarre la curiosità di Carmelo Bene; certo, l'artista salentino non è stato il primo a occuparsene: un Lorenzaccio era già stato scritto, come dramma teatrale, da Alfred de Musset nel diciannovesimo secolo e il contemporaneo (di Lorenzino) Benedetto Varchi aveva raccontato a suo tempo la trasgressiva vita del peculiare personaggio. Da ciò proviene il sottotitolo "al di là di De Musset e Benedetto Varchi", che mette immediatamente in chiaro l'intenzione di Bene di proporre qualcosa di estremamente personale e unico, caratteristica a cui d'altronde l'attore e autore aveva abituato il pubblico. Sul palco salgono in tre: oltre al Nostro, il fidato Mauro Contini - che si assume anche l'oneroso incarico della regia - e Isaac George, attore di colore meglio noto per le numerose incursioni in pellicole comiche. Il risultato è un'ora di farfugliamenti, pernacchie e dichiarazioni di onnipotenza che descrivono la mentalità del personaggio centrale, pur senza aiutare più di tanto lo spettatore nella comprensione effettiva dell'azione in scena. Del resto con Carmelo Bene l'azione perde di ogni significato e ciò che maggiormente conta è l'attore e la maniera in cui egli viene agito: Lorenzaccio ne è una delle migliori dimostrazioni in assoluto e infatti è stata una delle opere a cui Bene è rimasto più legato. Resgitrato per la tv nel 1986, lo spettacolo è stato pubblicato solamente nel 2003, a scomparsa dell'attore già avvenuta e proprio in suo omaggio. 6/10.
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