Regia di Joe D'Amato vedi scheda film
Top model è un prodottino vagamente pruriginoso, di quelli che Joe D'Amato licenziava fra un porno e l'altro per cercare di non perdere del tutto i contatti con il cinema 'tradizionale' (quello insomma nel quale la gente è più o meno vestita, parla, fa cose e ogni scena ha una logica consequenziale con la precedente e la successiva). La sceneggiatura è di una certa Sarah Asproon, che è poi il nome della protagonista, cosa che farebbe pensare a un racconto autobiografico; nulla di più lontano dalla verità, poichè dietro allo pseudonimo in fase di scrittura si nasconde Rossella Drudi, moglie del regista Claudio Fragasso e già sceneggiatrice, con il medesimo nom de plume, di Undici giorni, undici notti, diretto sempre da D'Amato un paio di anni prima. E, sebbene questo Top model sia stato distribuito all'estero anche con il titolo Undici giorni, undici notti 2, la trama non ha nulla a che fare con il presunto primo capitolo e tale indicazione va perfino a creare ulteriore confusione con la pellicola effettivamente intitolata Undici giorni, undici notti 2 che D'Amato girerà di lì a poco. Già da queste poche e caotiche notizie si intuisce la povertà di mezzi con cui veniva realizzato questo cinema, nel quale non si stava certo a guardare ai dettagli e che però denotava l'esistenza di una 'scena underground', destinata a un pubblico di poche pretese, che rappresentava gli ultimi rantoli del 'cinema di genere' nostrano. La protagonista, la marchigiana Luciana Ottaviani, si fa chiamare Jessica Moore; al suo fianco ci sono Jason Saucier, James Sutterfield e, in una parte marginale, Laura Gemser: giusto così, perchè a ben vedere questo lavoro è la naturale prosecuzione (o, meglio, il fisiologico declino) della serie di Emanuelle. 1,5/10.
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