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Perfect Day

Regia di Fernando León de Aranoa vedi scheda film

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La recensione su Perfect Day

di Springwind
7 stelle

un piccolo film indipendente con due grandi attori in stato di grazia

Con due protagonisti e una colonna sonora simili, era impossibile sbagliare il film. Film di guerra senza battaglie e senza armi, commedia più che nera, grigio-scura, ambientata nei Balcani nel 1995 (ma potrebbe essere qualsiasi altro conflitto in qualsiasi tempo), prima ancora che una pellicola anti bellica o un'esaltazione del lavoro misconosciuto di chi mette a rischio la propria vita per salvarne e aiutarne altre, il film è una riflessione paradossale sull'assurdità della guerra e, più in generale, sull'impossibilita di portare ordine laddove regna il caos assoluto e, al tempo stesso, sulla necessità di farlo. La "giornata perfetta" dei quattro cooperanti (due uomini e due donne) alla vigilia della fine delle ostilità è all'insegna del nulla di fatto: un affannarsi e girare a vuoto quasi beckettiano, fino alla pioggia che scroscia nel finale, e non sai se annega definitivamente i loro sforzi, o li purifica. Di fronte a questo mondo completamente fuori asse, l'unico atteggiamento possibile è una presa di distanza ironica, quella dell'anziano B, magistralmente interpretato da Tim Robbins, che di ogni situazione fornisce il  controcanto umoristico. Non è da meno il suo collega responsabile della sicurezza (un Benicio del Toro anche lui in stato di grazia), con il quale intreccia dialoghi e scambi di battute fulminanti. Specializzato nella descrizione di piccole vite e piccole storie umanamente enormi (chi ha visto il suo "I lunedì al sole" non può facilmente dimenticarlo), il regista spagnolo alla sua prima prova in lingua inglese offre un prodotto convincente, pur con qualche incongruenza (come si può trovare, per esempio, tra le montagne dei Balcani, un bambino di otto-nove anni, cresciuto in una casa nel mezzo di niente, che parla un inglese perfetto?) Non sarà certo, come tutta la critica ha sottolineato, il nuovo "Mash" o il "Comma 22" del 2000, ma non credo neppure aspiri a diventarlo: non è un film ambizioso. È un piccolo film indipendente che ha molto da dire e lo dice molto bene.

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