Regia di Nicholas McCarthy vedi scheda film
L'opera seconda è sempre difficile per chi, come McCarthy, si era fatto notare positivamente per The Pact. Una prova del nove che secondo me ha superato in maniera brillante, mantenendo innanzitutto una certa coerenza stilistica, quasi mai finalizzata al classico spavento (o sobbalzo dalla sedia), pur concedendone qualcuno, ma creando un tessuto narrativo molto intrigante, un'atmosfera perennemente cupa che offre lo sfondo ideale per descrivere lo stato d'animo di queste tre donne, completamente sole e facili prede dell'entità demoniaca.
Un contesto flagellato dalla crisi economica, dettaglio che non credo sia stato messo in maniera casuale ed anzi sottolineato con estremo equilibrio senza calcare la mano che offre lo sfondo, come detto, all'estrema solitudine esistenziale delle tre donne, punto focale del film.
Ora un film sulla possessione demoniaca i riferimenti cinematografici sono tanti e conosciuti, tuttavia il regista americano non è soggiogato dal bisogno di citarli in maniera palese, anzi sembrano più delle varianti piuttosto interessanti o ci si arriva per sottrazione. La narrazione, specie nella prima parte, agisce parallelamente su piani temporali differenti, però mantiene una linearità che non ha bisogno dei cosidetti spiegoni. Per quanto mi riguarda Nicholas McCarty è uno di quei registi da tenere d'occhio per eventuali nuove pellicole. Molto indovinato il finale, estremamente coerente con il racconto. Voto 7,5
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