Regia di Edward F. Cline, Buster Keaton vedi scheda film
Keaton in uno dei suoi cortometraggi più celebri.
Il terzo film che mi guardo per il 1920 è questo. Anno, il 1920, che a vedere IMDB segna una inversione di tendenza: le opere prodotte sono di più di quelle dell'anno prima (+8%), dopo anni di calo continuo.
Protagonista assoluto è "Buster" Keaton, con Buster scritto appunto tra virgolette, come nei titoli di testa. Il celeberrimo comico si chiamava Joseph Frank. e il soprannome di Buster gli venne dato, niente meno, che dal mago Houdini, amico di famiglia. Da sempre su un palcoscenico, nel 1920 Keaton compiva 25 anni.
La trama del film è strampalata come il film stesso. Keaton è novello sposo (lei è la bella e simpatica Sybil Seely, allora solo 18enne, destinata ad altri cortometraggi con Keaton e a ritirarsi già nel 1923, per dedicarsi alla famiglia; non si può non accennare qua all'inattesa e "piccante" scena di lei al bagno); tornando al film, uno zio gli regala una casa ...componibile...la nonna dell'Ikea, insomma, basta seguire le istruzioni e si monta, ma un pretendente geloso modificherà i numeri delle casse e ne verrà fuori una casa assurda (la porta d'ingresso è al secondo piano). Keaton qua rivela chiare influenze "chapliane" (all'iuscita dalla chiesa gettano riso e scarpe usate, lui raccoglie un paio di scarpe, le esamina, vede che possono andargli bene e se le mette sotto braccio....una scena che potrebbe fare Charlot, pari pari). Ma rivela anche una fisicità pazzesca, circense direi, superiore a quella già sensazionale di Chaplin.
Le gag o i gag sono simpatici, abbastanza divertenti, così come lo è tutto il film. Certamente oggi non fa sbellicare ma è piacevole e si guarda volentieri. Il titolo è preso dalla durata della costruzione della casa, fino alla sua fine, in Italia è noto anche come Saltarello e la casa smontabile. Il film ebbe un ottimo successo di critica e pubblico.
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