Regia di Edward F. Cline, Buster Keaton vedi scheda film
Per quanto riguarda i cortometraggi di Buster Keaton, c'è una sorta di consenso fra gli appassionati e i suoi esegeti che indica "One week" come il suo migliore, e credo ci si possa tranquillamente adeguare. Il corto, della durata di 24 minuti, è stato girato nel 1920, quando Keaton aveva solo 24 anni e non era ancora l'attore/regista fra i più acclamati del muto e della commedia americana. Il film ci racconta una settimana nella vita di una coppia di sposi che devono mettere su casa, è diviso in sette brevi capitoli, è un elogio dell'amore coniugale posto di fronte alle avversità qui soprattutto naturali, che si concretizzano in un tornado che secondo molti anticipa quello di "Steambot Bill jr" ed è altrettanto spettacolare. In questa primissima fase della sua carriera Keaton è già se stesso, la sua cifra stilistica è già del tutto riconoscibile, le gag sono perfettamente inserite nel corpo del racconto e funzionano molto bene nel formato "breve", alcuni stunts acrobatici risultano coreografati con un talento che ha poco da invidiare a quello dei lungometraggi più famosi. Di particolare spicco, in questo corto, le gag sullo spazio fisico della casa, sulla distorsione e sulla ricomposizione di uno spazio spesso "astratto", dove il comico che in Italia era stato ribattezzato Saltarello volteggia quasi come un ballerino, sfruttando anche risorse che all'epoca erano ancora in via di definizione come gli effetti speciali nelle scene del tornado, ancora ingegnose a tanti anni di distanza. Non ho la possibilità di soffermarmi sulla fase dei corti come ha fatto ad esempio Mereghetti (che a "One week" assegna il massimo punteggio nell'ultima edizione del Dizionario), ma il film è sicuramente da annoverare come un piccolo gioiello, uno dei suoi primi capolavori.
Voto 9/10
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