Regia di Luciano Salce vedi scheda film
Un testo teatrale di successo scritto da Natalia Ginzsburg portato in teatro dallo stesso Salce, ma con protagonista una effervescente Adriana Asti e sempre con Albertazzi , in teatro fece scalpore e fu un vero e proprio evento, di conseguenza fu quasi naturale che il cinema se ne appropriasse, ma sappiamo benissimo che l’Italia non è l’Inghilterra o gli USA o la Francia, dove i testi teatrali hanno una vita cinematografica loro, qui da noi è difficile, se non impossibile non sciogliere i meccanismi teatrali e rendere indipendente un lavoro teatrale e renderlo cinematografico. Qui ha forse pesato anche la presenza vigilante, oltre che operante, della Ginzsburg dato che ha partecipato alla sceneggiatura assieme al regista. La conclusione è che le catene teatrali rimangono evidenti e la storia ne risente pesantemente, purché il film cerchi costantemente il gioco surreale e la leggerezza. L’interprete femminile fu cambiata, pensando a Monica Vitti come equivalente cinematografico della Asti, naturalmente le differenze sono più che evidenti e diciamo che il gioco surreale della Vitti si distingue da quello della Asti, più spostata ad un’ interpretazione sopra le righe, come la commedia teatrale era stata voluta e proprio costruita per lei. Il film quindi non è riuscito e rimane molto squilibrato, sia per le situazioni che non raggiungono il bersaglio voluto, che per le interpretazioni che non convergono bene nella caratteristica cinematografica, benché Albertazzi rimane perfettamente in linea ed è la nota convergente e quasi invisibile della storia.
uan storia non palpabile
Piccioni fa un piccolo miracolo di colonna sonora
come regista non riesce a distaccarsi dal testo teatrale, ed è n peccato
surreale e giusta, sa andare oltre il discorso teatrale legato alla Asti, e Salce, è inutile nergarlo ha scoperto le doti vere della Vitti prima di tutti
una prova discreta, che lo avrebbe catalogato come attore cinematografico ottimo, se il film avesse funzionato meglio
imposta da Cecchi Gori, è a tratti inascoltabile, ostentando un personaggio che va da altre parti
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