Regia di Mario Costa vedi scheda film
A 21 anni Maria lascia l’orfanotrofio in cui è cresciuta e affronta il mondo: si imbatte in persone che approfittano della sua ingenuità, ma trova anche un’amica sincera e un fidanzato fedele (a parte un precedente legame di cui non riesce a liberarsi). Melodramma che frulla gli ingredienti tradizionali del genere: anime candide, cinici seduttori, segreti da nascondere, ricatti, figli della colpa (su questo punto non sarebbe male rivedere Il sole negli occhi di Pietrangeli, per rendersi conto che anche nel 1953 si potevano raccontare certe cose con uno sguardo più moderno), l’amore che trionfa. Mario Costa (che non resiste alla tentazione di autopromuoversi inquadrando la locandina del suo precedente film Perdonami!) non è Matarazzo, e si sente: la vicenda si svolge in modo piattamente meccanico, con coincidenze implausibili (tutti conoscono tutti e si trovano sempre nel posto giusto al momento giusto), e la faciloneria con cui i buoni si lasciano prendere nelle trame dei cattivi fa cascare le braccia; i difetti si accentuano nell’ultima mezz’ora, che sembra andare a velocità doppia. Alla fine, implacabile, risuona la frase del titolo.
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