Regia di Pietro Regnoli vedi scheda film
Tre rapinatori sono in fuga dopo un colpo. Un litigio porta Walter a spingere Sam dentro a una palude: Sam muore. Ma i due superstiti sentono la sua presenza ancora al loro fianco, per vendicarsi. L'arrivo di una ragazza nella casa in cui i due trovano rifugio è destinato a sconvolgere la situazione.
Terza pellicola diretta da Piero Regnoli, maggiormente noto come sceneggiatore, principalmente impegnato in produzioni minori. Amante del gotico e dell'horror, il Nostro imbastisce un noir con sottofondo spiritistico scrivendo il soggetto, la sceneggiatura (insieme a Arpad DeRiso e Dario Ferra) e perfino il romanzo da cui la storia è tratta ("Tratto dal romanzo omonimo di Dean Craig", recitano i titoli di testa: ma Dean Craig è uno pseudonimo usualmente sfruttato da Regnoli). La tensione latita e la violenza pure; di per sè Ti aspetterò all'inferno crea più brividi con il titolo che con le immagini, in tutti i suoi novanta minuti circa di durata; le uniche note senza dubbio positive provengono dal piacevole cast, assortito con nomi anche di discreta celebrità: John Drew Barrymore, Massimo Serato, Eva Bartok, Moira Orfei, Antonio Pierfederici (volto abbastanza noto in vari sceneggiati tv), Nino Vingelli. Opportuno il bianco e nero della pellicola, anche se si suppone che non sia stata una scelta, quanto una soluzione obbligata dai mezzi scarsi della produzione. Confezione comunque onesta, tutt'altro che tirata via, per un Regnoli già proiettato verso la successiva regia, più nelle sue corde: L'ultima preda del vampiro (1960). 3,5/10.
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