Regia di Christian Duguay vedi scheda film
Due anni dopo la conclusione di Belle & Sebastien (2013), nel paesino di Saint-Martin, sulle Alpi francesi, la guerra è appena finita, tutti attendono il ritorno della partigiana Angélina e, di qua dallo schermo, di scoprire se L’avventura continua raccoglierà lo stesso successo di pubblico del primo capitolo. Il canadese Duguay (tanta tv in curriculum) sostituisce dietro la mdp il documentarista Vanier, ma non perde il gusto naturalistico per i panorami montani, protagonisti tanto quanto la coppia del titolo. Piuttosto, li fa cornice di un’azione più movimentata, sfregiandoli con il fuoco dell’incendio in cui s’è persa Angélina, abbracciandoli dall’alto dell’aereo guidato dal “misterioso” Pierre, filtrandoli con occhio da fiaba disneyana mentre insegue i personaggi nel folto della foresta, in un tripudio di animaletti teneri. Uno spirito avventuroso basilare e genuino è l’evidente forza di Belle & Sebastien, insieme al carisma innato del piccolo Félix Bossuet; il film intreccia una linea narrativa essenziale e infallibile (salvare una persona cara, costi quel che costi) a una trama sentimentale fatta di riconoscimenti ed espedienti da romanzo d’appendice (la madre gitana, il padre perduto e ritrovato, ma pure la ragazzina che si traveste da maschio). Una formula che attira verso lo schermo tutta la famiglia. Forse, l’unica a patire è proprio Belle, sacrificata alle tante svolte del racconto; ma bisogna ammettere che, quando appare, è irresistibile.
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