Trama
Settembre 1945. La Seconda guerra mondiale è finita e il piccolo Sébastien ha ormai dieci anni. Insieme al cane Belle, Sébastien attende il ritorno di Angelina, ignorando che questa è rimasta vittima di un incidente aereo nel bel mezzo delle foreste transalpine. Mentre tutti perdono la speranza di ritrovarla in vita, nonno César è convinto che Pierre, un uomo che lui conosce, possa aiutarli in qualche modo. Prima di salvare Angelina, Belle e Sébastien dovranno però affrontare molti pericoli, scontrarsi con mille prove e affrontare un segreto che cambierà per sempre le loro esistenze.
Approfondimento
BELLE E SEBASTIEN - L'AVVENTURA CONTINUA: UNA NUOVA STORIA ISPIRATA DALLA SERIE DI CÉCILE AUBRY
Diretto da Christian Duguay e sceneggiato da Juliette Sales, Belle e Sebastien - L'avventura continua è il seguito di Belle e Sébastien, campione d'incassi ispirato all'omonima serie di racconti scritta e realizzata da Cécile Aubry. La nuova avventura parte qualche anno dopo gli eventi raccontati nel primo capitolo: è il settembre del 1945 e si festeggia la fine della guerra. Sebastien è cresciuto, ha 10 anni e con Belle attende impaziente il ritorno di Angelina. Un'attesa vana, perché la loro amica è scomparsa in un incidente aereo nel cuore della foresta transalpina. Tutti in paese hanno perso la speranza. Tutti tranne Sebastien che decide di andare a cercarla con il suo inseparabile amico a quattro zampe. Durante il lungo viaggio, tra mille pericoli e prove da superare si troverà di fronte ad una grande scoperta che cambierà la sua vita.
Con la direzione della fotografia di Christophe Graillot, le scenografie di Sébastien Birchler, i costumi di Adélaïde Gosselin e le musiche originali di Armand Amar, Belle e Sebastien - L'avventura continua viene così raccontato dal regista: «La prima avventura è stata formidabile ed ha avuto un grande successo. Siamo stati molto fieri di aver prodotto il primo film e questo ci ha dato la voglia di ricominciare! Abbiamo avuto la fortuna che anche Félix Bossuet, il nostro Sebastien, volesse continuare l’avventura: era solo un ragazzino nel primo capitolo, e da allora è cresciuto molto. L’abbiamo però ritrovato abbastanza giovane da apparire sullo schermo senza ancora somigliare troppo a un adolescente. E poi, non meno importante, c’era la storia alla quale eravamo legati. La fine del primo film era abbastanza aperta: già avevamo l’impressione che nonostante l’avventura fosse finita, il seguito non sarebbe mancato.
Non volevamo avere una “dissolvenza incrociata” tra il primo e il secondo film, ci tenevamo a differenziare questo secondo capitolo dal primo. Ha le caratteristiche da film d’avventura che si sono messe in moto sin dal momento della scrittura, e in più c’è la visione personale del regista. L’avventura continua con lui, nel vero senso della parola. Si distingue per questo il secondo film dal primo, consacrato com'è alla riscoperta di un mito, dei personaggi e della natura. Per questo capitolo abbiamo voluto più azione e in questo Christian Duguay si è dimostrato un perfetto direttore d’orchestra. La drammaturgia è segnata dall'arrivo in scena di un nuovo personaggio, il padre di Sebastien, interpretato da Thierry Neuvic.
Abbiamo tentato di riprendere Sebastien là dove lo avevamo lasciato. Nel primo film non andava ancora a scuola e Angelina spingeva suo nonno ad accompagnarcelo. In questo film lo vediamo marinare la scuola ed essere molto triste per la partenza di Angelina. Volevamo farlo uscire dalle montagne per fargli affrontare un viaggio sia a livello fisico sia a livello psicologico. Nel primo film Sebastien era un piccolo selvaggio, un ragazzino solitario e silenzioso. Félix aveva appena 7 anni e avevamo scritto per lui pochi dialoghi per facilitargli il lavoro. Doveva addomesticare Belle e c’erano molti scambi tra lui e il cane. In questo episodio Sebastien lascia il nido: parte con uno sconosciuto che sa essere suo padre senza che però l’uomo lo sappia. Questa volta quindi dovrà “addomesticare” il suo stesso padre e ciò lo porterà ad affrontare una sorpresa dopo l’altra…
Rincontrerà anche Gabriele, una ragazza più grande di lui interpretata da Thylane Blondeau. Sebastien prova una certa ammirazione per lei e scopre così la seduzione. Volevamo dare un alter ego al suo personaggio che fosse però più radicale: se Sebastien è un ragazzo della natura, Gabriele è una ragazza ancora più scavezzacollo che disobbedisce a tal punto da vestirsi da uomo.
Il personaggio di Angelina (portato in scena da Margaux Chatelier) esisteva già nella serie creata da Cecile Aubry. L’abbiamo trasformata quel tanto che bastava per renderla una donna più moderna e attiva: lei aspira alla realizzazione personale, ovvero a qualcosa che era negato alle donne dell’epoca. Malgrado la sua presenza sporadica sullo schermo, rappresenta in realtà il motore narrativo di questo secondo film. Ci tenevamo a rappresentarla come una donna forte: ha partecipato alla resistenza, ha preso il suo destino in mano ed è andata a combattere.
Nonno César (ancora una volta impersonato da Tchéky Karyo), invece, Vive al di fuori del mondo degli adulti. Ha mantenuto un piede nel mondo dell’infanzia, vive in uno stato di libertà selvatica. Ha un legame molto forte con la natura. Sul piano drammaturgico, occupa un posto fondamentale in rapporto a Sebastien: è il suo punto di appoggio, la sua colonna vertebrale. Sebastien guadagna la sua indipendenza quando sale sopra all'aereo e incontra il suo vero padre. È un uomo che ha combattuto nella prima guerra mondiale e che ha sempre vissuto sull'orlo dell’anarchia.
Abbiamo creato il personaggio di Pierre, il padre di Sebastien, pensando a un incrocio tra Indiana Jones e Han Solo. Si comporta inizialmente in maniera irresponsabile: è una sorta di mercenario che lavora nel mondo del contrabbando. Per esempio, ha rubato un aereo ai tedeschi e non ha problemi a maneggiare dinamite! Allo stesso tempo però è completamente indifeso di fronte alle emozioni. Anche se ha tutto il coraggio che serve per saltare dentro il fuoco, non ha la preparazione necessaria per reagire di fronte a suo figlio. Pochi attori francesi sono capaci di impersonare fisicamente questo tipo di personaggio. Volevamo opporre al ruolo di Sebastien un uomo che viene da un universo – quello dell’aviazione – che facesse sognare. Si crea quindi una spaccatura importante tra quest'uomo, che odia i cani, e il ragazzo figlio della montagna».
Note
Seguito di Belle e Sébastien (2013).
Trailer
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Commenti (2) vedi tutti
Miglior film di Duguay, dal ritmo ben costruito
commento di monsieur opalCredo che riuscire a mettere in piedi un film tanto scarso quanto a sostenibilità della storia sia davvero grave oggi come ieri. Appena passabile.
leggi la recensione completa di Brady