A neanche una settimana dalla giornata delle memoria, considero l'essermi imbattuto in questo film una fortunata coincidenza.
Auschwitz è vista inizialmente quasi dall'esterno, dalla Germania Federale che dopo la Guerra, più che dimenticare quei fatti, cercava o faceva finta di non ricordare, a differenza di oggi che si cerca di ricordare. Una Nazione intera in imbarazzo e coi sensi di colpa (un po' come è stato, forse in misura minore, anche in Italia col fascismo), in cui una ideologia che portava a facili entusiasmi e a grande esaltazione e fierezza di sé nei propri appartenenti ha fatto dimenticare in deliri ideologici le basi dell'umanità che deve trovarsi in ogni uomo, e soprattutto il rispetto e l'amore per la vita e per gli altri.
Qualcuno dice che bisogna ricordare, per evitare che orrori simili si ripetano in futuro nella Storia. Io dico che sarebbe sufficiente ascoltarci dentro, ed ascoltare la voce della vita che è dentro di noi, per tenere lontano l'odio e la ferocia, almeno a simili livelli.
Film toccante e ben fatto, da vedere.
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