Regia di Giulio Ricciarelli vedi scheda film
Norimberga fu un processo istituito dagli alleati contro i criminali nazisti, cioé stranieri vincitori che giudicano un paese sconfitto. In questo caso il film tratta di uno dei più grandi processi della storia tedesca del dopoguerra, forse il più importante.
E' la Germania stessa che processa quei criminali che una colpevole rimozione del passato recente li ha ricondotti ad una vita normale dopo aver appeso la divisa delle SS dentro l'armadio.
La nuova generazione, rappresentata dal giovane magistrato che deve processare quella vecchia trascinata nella follia nazista e partorito gli orrori dei campi di concentramento. Il film vale la pena vederlo solo per il soggetto che propone, interessantissimo e mai affrontato in terra tedesca in maniera così aperta, perchè le riflessioni sono tante e degne di essere affrontate.
Segno comunque che in Germania dopo pellicole come Le vite degli altri (la Stasi) e La banda Bader Meinhoff cercano di fare i conti con il loro passato, cosa che qui in Italia lascia molto a desiderare.
Film ambizioso che non è privo di evidenti difetti. La volontà di dare un taglio molto internazionale alla pellicola, diciamo abbastanza hollywoodiano, nega una certa autorialità all'opera, favorendo quindi una maggiore commercializzazione del prodotto, dal ritmo molto scorrevole, rimanendo tuttavia vittima di schematismi e da uno sviluppo prevedibile.
In poche parole non si rischia nulla, andando su binari sicuri e con sottotrame sentimentali abbastanza inutili ai fini del narrato. Inoltre la fotografia è fin troppo patinata, che esalta la ricostruzione scenografica da una parte, ma che da uno sfondo fin troppo all'acqua di rose rispetto a temi così seri. In conclusione, un film riuscito a metà.
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