Regia di Alain Cavalier vedi scheda film
La storia vera di Therese Martin, del suo ingresso precoce, a soli quindici anni, in un convento di suore carmelitane a Lisieux, della sua vita monacale fatta di stenti e rinunce e della sua morte a soli ventiquattro anni per una forma di tubercolosi. Il film di Alain Cavalier è stato definito un'indagine sul mistero della santità, ed è sicuramente uno dei film a tematica religiosa più intensi e riusciti degli ultimi decenni. In una forma sobria e austera, che non a caso ha richiamato lo stile di Robert Bresson, maestro del cinema spirituale d'oltralpe, Cavalier ci fa assistere alla vita quotidiana delle suore attraverso brevi scene e una drammaturgia di tipo minimalista. È un cinema che riduce tutto all'essenziale, a partire dalle scenografie e gli arredamenti ridotti a spogli fondali e poche suppellettili, ma a livello emotivo la sua risonanza è forte perché ci dà un'appassionata testimonianza della devozione ardente di Santa Teresa tenendosi lontano dalle trappole del film agiografico in stile hollywoodiano tipo "Bernadette" con Jennifer Jones. È un cinema controcorrente che per fortuna ha trovato un suo pubblico, almeno in Francia, che non cade neppure nelle insidie del teatro filmato nonostante l'estrema stilizzazione antispettacolare della regia, con immagini nitide e talvolta statiche nella raffinata fotografia a colori di Philippe Rousselot. Molto brava Catherine Mouchet nella parte di Therese, ma sono da apprezzare anche le altre attrici, poiché si tratta di un film dall'impianto corale e non solo della storia di Therese. In Francia vinse un premio della giuria a Cannes e numerosi Cesar fra cui quello del Miglior film dell'anno. Purtroppo del regista in seguito in Italia è arrivato poco o nulla, tranne forse qualche isolata proiezione nei cineclub di opere come il suo film muto del '93 "Libera me". Una scena che mi è rimasta impressa di questo "Therese" è quando una suora asciuga con un piede le lacrime di una consorella. Vi sfido a trovare qualcosa di simile in un altro film, ma non è un tocco gratuito o fastidioso.
Voto 9/10
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