Regia di Mark Rydell vedi scheda film
Cocente delusione per un film che, si dice, dovrebbe evocare l’ultima parte della vita di Janis Joplin, mitica cantante rock degli anni ’60. Non ci siamo per niente. Mark Rydell mette in scena una figura completamente estranea a quella che fu realmente Janis Joplin, ragazza texana certamente alcoolizzata e tossica, ma di grande cultura autodidatta, talento straordinario della musica soul e rock, donna diversa e intelligentissima. Bette Midler, che non mi fa impazzire ma è senza dubbio una grande cantante, non ha niente in comune con il taglio musicale, con lo stile e la trasgressività di Janis Joplin. E’ come se Claudio Baglioni avesse interpretato un film biografico su Adriano celentano, Donovan su Bob Dylan, Caterina Caselli su Mina e così via. In ogni caso, quand’anche il film avesse voluto narrare la storia di una rockstar immaginaria, il risultato non sarebbe stato migliore. Texas, California, i soliti macchinoni anni ’60 che sgommano, i soliti bar, le scazzotate, wisky e battute (solo battute) sul sesso, scene di concerti viste mille volte, tanta messa in scena e nessuna immaginazione. Il film su Janis Joplin deve ancor arrivare.
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