Regia di Jim Sharman vedi scheda film
L'ho messo su la notte di Capodanno con una certa riluttanza, ma aveva la durata giusta per non sovrapporsi alla mezzanotte per il brindisi e i botti, e però non è che mi abbia travolto e lo sbadiglio l'ha fatta da padrone. Non c'è un solo pezzo, in questo musical che gode di una per me inspiegabile notorietà (che, leggo, si spinge addirittura sino al culto) non c'è un solo pezzo che sia, scusatemi la banalità, almeno famosetto, che uno lo sente, si illumina e dice: ah, ecco, questo è forte! Macchè. Un'ora e mezza di rock di quel periodo, più o meno gradevole, ma niente di memorabile, che abbia varcato i confini del film. Immagino che starò facendo ribollire di indignazione gli inspiegabili fans ma a me, questo film, come l'opera teatrale dalla quale è tratta, pur avendoli visti tutti e due all'epoca a Londra (ho una certa età) non mi ha mai entusiasmato e l'effetto, a tanti anni di distanza, è rimasto lo stesso. Se penso che, sempre in quell'epoca e sempre a Londra, ho visto (a teatro e al cinema) prima "Hair" e poi "Jesus Christ Superstar", lo sgomento aumenta. Quelli erano due capolavori, con tanti pezzi memorabili, qui che cazzo c'è? Una parodia di Frankenstein tutta giocata sulla trasgressione travestitistica, in quel periodo di gran moda, il messaggio liberatorio sessuale che "Hair" ci aveva già magistralmente raccontato, e una trasposizione cinematografica che sa di teatro dall'inizio alla fine. Mah. Due stellette alla nostalgia per quegli anni che più non torneranno.
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