Regia di Angelo Pannacciò vedi scheda film
Tardivo nazi erotico (meglio: eros svastika) frutto di un furbo rimontaggio che tenta di sfruttare sia il discutibile filone sleazy, sia il successo del serial TV Olocausto. Ne esce un pasticcio inconcludente, privo di coerenza e ritmo.
Ad Anzio è attivo un gruppo di "vendicatori" guidati da Felix (Gordon Mitchell). Tra loro è presente anche una ragazza dotata di facoltà ESP, Dorothea (Kai Fisher) che guida la mano dell'amante lesbica: l'obiettivo è l'eliminazione di un gruppo di ex nazisti attivi nello stesso lager (colonelli, medici e kapò) sfuggiti alla legge della giustizia terrena.
Nel 1978 viene realizzata negli Stati Uniti una miniserie televisiva, diretta da Marvin J. Chomsky, focalizzata sugli orrori dei crimini nazisti compiuti ai danni degli ebrei. Tra maggio e giugno dell'anno seguente viene trasmessa anche in Italia, ottenendo grande seguito di spettatori, con il titolo di Olocausto sul canale di Stato (Rai 1). Il regista Angelo Pannaccio', più noto con lo pseudonimo di Elo Pannaccio', già firmatario della direzione di due (s)cult horror (Il sesso della strega e Un urlo dalle tenebre) e prima di approdare alla luce rossa, ha la discutibile idea di sfruttare il successo del serial tv. Decide quindi di rimettere mano a Il demonio nel tuo corpo (già La casa del serpente) un progetto (incompleto e mai distribuito prima) del 1972 che ruota attorno ad una donna dotata di poteri ESP (extrasensoriali) con i quali manovra la mente di un'altra ragazza per compiere delitti: per collegarsi ad Olocausto realizza, ex novo, mezz'ora aggiuntiva, con tematica nazi, da inserire nel precedente girato. Riprende Gordon Mitchell (ed evidente è la differenza dell'attore tra le nuove scene e le vecchie) e furbescamente si riallaccia all'Eros Svastika, genere costituito (e concluso) nel 1976/1977 da un manciata di pellicole scaturite dal successo di Ilsa, la belva delle SS, Salon Kitty e soprattutto Salò di Pasolini. Ecco quindi motivato il titolo (Olocaust.... parte seconda) e la presenza di vaghe e forzate scene all'interno del lager. Scene che sono il punto più basso (per sciatteria di realizzazione) di un film già debole in origine, dove non solo le brutte sequenze (con brutti punti di macchina da presa -spesso- barcollante) contribuiscono a renderlo piatto e noioso, ma pure la semplicità di messa in scena, con comparse che guardano sorprese in macchina sorridendo, e quindi sminuendo il realismo che il film vorrebbe malamente affrontare. Certo, è un punto di forza il fatto che il soggetto sia svincolato dal cliché dei predecessori esemplari (tutti ambientati in un lager) ma risulta purtroppo sconnesso e di difficile fruibilità proprio a causa del montaggio alla Frankenstein e -nondimeno- alla fastidiosa e cattiva idea di mettere, sui titoli di testa, foto reali di prigionieri provenienti dai campi di sterminio.
Pure certe evidenti citazioni (ad un certo punto una nazista, in tenuta sexy, danza in un contesto e con un look che rimanda ad analogo momento de Il portiere di notte di Liliana Cavani), né tantomeno la bella colonna sonora opera di Giuliano Sorgini (notevole il ripescaggio del brano inglese Laura) aiutano il film a risollevarsi dal clima di approssimazione e miseria (economica più che etica) che impregna il girato in entrambi i due momenti (1972 e 1978). Il film successivo del regista, nascosto dietro il nick di Angel Valery, si intitola Sì... lo voglio! Cielo... vorrà pur significare qualcosa!
Curiosità
La sceneggiatura di Olocaust 2 è opera (non ufficiale) di Franco Brocani, già autore per Pannaccio' dello scrip Il sesso della strega. Il film in questione uscì in una prima edizione, datata 1978, con il titolo di Subliminal (Una splendida giornata per morire). Come precedentemente scritto, a seguito del clamoroso successo riscontrato dal (serio) sceneggiato televisivo intitolato Olocausto, due anni dopo venne rimesso nelle sale sotto nuova veste, creata per sfruttare la favorevole circostanza: questa dovrebbe essere una delle cause (errore a parte) che motiva un titolo d'apertura quale Olocaust.
Il film di Jess Franco, La Fille au Sexe Brillant (aka Shining sex) -realizzato nel 1974- nella versione originale narra la storia di una ragazza soggiogata mentalmente da un aliena; nell'edizione italiana, circolata come Piaceri erotici di una signora bene presenta un plot molto simile al film di Pannaccio' con la protagonista sopravvissuta al lager e alla ricerca della vendetta tramite una ragazza mentalmente soggiogata.
Realtà vuole che questo bruttissimo lavoro di Pannaccio' sia uno tra i "nazi" preferiti di Eli Roth (e chi mai se ne importa?)
Il Dvd Cinekult è perfetto, ed offre il film nello splendido formato anamorfico 2.35:1 e duplice traccia audio: originale e ripulita (di ottima qualità). Sono presenti due scene tagliate (una, ricavata da VHS, inserita nel master restaurato) e il bel documentario (di circa venti minuti) a cura Nocturno, Eros&Svastike. Durata della versione: 1h16m27s.
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