Regia di Ninì Grassia vedi scheda film
Durante il conflitto fra Usa e Libia, un ufficiale statunitense arriva in un paesino del sud Italia. Qui comincia subito una relazione con una donna del posto, ma presto si innamora anche, ricambiato, di una libica. Sul più bello la tensione internazionale scema e l'uomo è richiamato in patria.
Fate l'amore, non fate la guerra: se tutte le "missioni di pace" fossero come quella descritta da Ninì Grassia in Provocazione fatale, il mondo non sarebbe uno scacchiere bellico, ma un immenso film porno perdurante. Grassia scrive soggetto e sceneggiatura, dirige, produce e cura le musiche insieme ad Aldo Tamborrelli: la prassi per un mestierante del softcore italiano capace di sfornare, in quel periodo, tranquillamente due o tre pellicole all'anno. Anche in quanto a casting non c'è molta differenza dagli altri lavori diretti dal Nostro: Debora Calì, Saverio Vallone, Carlo Mucari - e nei titoli di testa è accreditata anche, alla sua prima e ultima esperienza su un set, una certa Giovanna Culetto, sospetto nome d'arte. In ogni caso la recitazione barcollante degli interpreti fa il paio con la realizzazione tecnica del prodotto, a dir poco lacunosa; ma non c'è nulla di portato a compimento in queste pellicole di Grassia, tutte grossolane e tirate via, peraltro simili in maniera sconcertante l'una con l'altra. Gli accoppiamenti sessuali, frequenti e non sempre motivati logicamente, sono abbastanza spinti, ma non espliciti (nulla che faccia pensare a un film hard, insomma); nello stesso 1990 Grassia usciva anche con Sensazioni d'amore: perfino i titoli sono preoccupantemente carenti di originalità. 1,5/10.
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