Regia di Ninì Grassia vedi scheda film
Una scuola serale è composta esclusivamente da ritardati. Uno scienziato pazzo decide di organizzare una finta vacanza premio per effettuare un complicato trapianto di cervello fra due degli studenti.
Commediola sgangherata incentrata su un gruppo di caratteristi partenopei, Una banda di matti in vacanza premio è un sottoprodotto dell'epoca che muove i suoi passi dalle pellicole ridanciane e scollacciate del decennio precedente, senza peraltro fare tanta strada. La direzione è a ogni modo quella della comicità demenziale: ma più che il nonsense o qualsiasi forma di intrattenimento un minimo sofisticato, qui ha campo libero la barzelletta, con intere sequenze composte dall'ammassarsi di svariate gag assolutamente indipendenti fra loro e ciascuna fine a sè stessa. A decretare il fallimento del lavoro è innanzitutto la sceneggiatura tutt'altro che elaborata, anzi rappezzata alla meglio, che porta la firma dello stesso regista; anche la mano con cui quest'ultimo dirige (scene e interpreti) potrebbe essere messa in discussione, ma in fin dei conti dato il budget misero e la destinazione ultrapopolare è anche il caso di fare un po' di sconto. Va rimarcato comunque che Ninì Grassia, caso rarissimo nell'Italia di quegli anni, riuscì a licenziare nel corso degli anni Ottanta e Novanta una trentina di titoli, mantenendo l'invidiabile media di oltre uno all'anno; va da sè che la qualità di tali film non potrà essere più di tanto raffinata. Qui il Nostro ha a disposizione un cast di comici più o meno noti (anche su scala nazionale), fra i quali Renato Rutigliano, Pippo Barone, i Fatebenefratelli e Lucia Cassini, con l'aggiunta del cantante Alex Damiani, che ai tempi provò a lanciarsi anche sullo schermo, ma finì per recitare quasi solamente nei lavori di Grassia, che come abbiamo già rilevato poneva la quantità davanti alla qualità. 1,5/10.
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