Regia di John Huston vedi scheda film
Bogart è stato l'interprete di due eroi dell'hard boiled americano più classico,raffigurazione su celluloide e in movimento di detectives privati storici,nati dalla penna di giallisti di categoria straordinaria come Dashiell Hammett e Raymond Chandler:Sam Spade e Phil Marlowe.Protagonista de "Il mistero del falco" e de "Il grande sonno",Bogey ha impersonato con sapienza d'attore calibrato due approcci diversi all'investigatore privato e all'indagatore,che si deve muovere tra ambienti sordidi,ostilità varie e tradimenti a ripetizione,per arrivare alla verità,e cercare di salvare,oltre che la pelle,il proprio senso morale.Spade,rispetto a Marlowe,è più disinvolto,meno amaro,forse più ostentatamente cinico,anche se qui si trova alle prese con una mentitrice compulsiva,che apre e chiude,di fatto,la questione ruotante attorno ad un oggetto prezioso,per il quale si arriva a uccidere più di una persona,perchè forse è più coinvolto di quanto voglia far pensare.John Huston,all'esordio dietro la macchina da presa, diresse con gran ritmo una pellicola ancor oggi godibilissima,che poggia su uno script nel quale gli scambi di battute vanno via a raffica,i personaggi vengono disegnati con matita e rifiniti con china,e,pur girato quasi tutto in interni,non si ha mai la sensazione di asfittico.Un giallo con venature romantiche quasi celate,che si conclude con una battuta memorabile sull'oggetto del desiderio,che ha la forma di un falco,ma può essere qualsiasi cosa,essendo della "materia di cui sono fatti i sogni".
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