Regia di Ninì Grassia vedi scheda film
Una donna con due figli ormai adulti, ma ancora piacente, si risposa. I due ragazzi creeranno nuovi problemi e divisioni in famiglia.
La carriera di Ninì Grassia dopo il triplice successo, all'inizio degli anni Ottanta, insieme a Nino D'Angelo (Celebrità, L'Ave Maria, Lo studente) andò via via declinando; i toni delle sue pellicole si fecero sempre più rosa, poi decisamente rossi come le luci dei cinema in cui andavano proiettati. Questo Il fascino sottile del peccato è un softcore nel quale mancano solo le penetrazioni in primo piano, per il resto c'è tutto quello di cui un porno ha bisogno: una trama abbozzata (sceneggiatura dello stesso regista), personaggi monodimensionali e pretestuosi, situazioni equivoche, accoppiamenti a casaccio fra elementi del cast abbondantemente elargiti nel corso dei quasi cento minuti di durata della pellicola. Madre e figlia che si contendono lo stesso uomo, l'omosessualità problematica di un ragazzo... Nel film non mancano luoghi comuni abusati e cadute di stile evidenti; gli interpreti sono inoltre disastrosi: Saverio Vallone, Claudia Cavalcanti, Alexandra Delli Colli e via dicendo, nomi in pratica anonimi, di pari passo con i loro volti. Tanto per comprendere meglio la straordinaria fantasia degli autori di serie C del cinema nostrano, nel 2010 il regista Franco Salvia uscirà con Il sottile fascino del peccato (Nino Castelnuovo, Danny Quinn, Gerardo Amato fra i protagonisti). 1,5/10.
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