Regia di Terry Hughes vedi scheda film
Presumibilmente per l'ossessionante legame (un misto di amicizia personale e idolatria) con i Beatles, che proprio in questo leggendario anfiteatro californiano registrarono il loro unico album dal vivo, i Monty Python decidono nel 1982 di fare una serie di serate all'Hollywood Bowl, registrarle e montarle sotto forma di film da distribuire nelle sale, successivamente proposto anche come vhs e dvd. Il sestetto inglese era in fase calante: da ormai un decennio lontano dal piccolo schermo (causa routine e carenza di ispirazione), attraversata la fase cinematografica fra alti e bassi, i MP si trovavano nel 1982 in pieno stallo; questa serie di esibizioni in terra americana portò nuovo entusiasmo nel gruppo, che riuscì l'anno seguente a tornare alla ribalta con una nuova, definitiva (in molti sensi) pellicola, Il senso della vita. La dimensione delle performance hollywoodiane è esattamente quella televisiva: sketch fulminanti, battute nonsense, nessuna logica particolare a guidare la successione di scenette dal vivo (con la partecipazione della spalla storica Carol Cleveland), canzoni (con l'accompagnamento del fido Neil Innes) e filmati realizzati ad hoc. Fra vecchi 'cavalli di battaglia' (la canzone del taglialegna, la sfida calcistica fra filosofi greci e tedeschi, l'uomo che paga per discutere) e nuove perle assolute (la fiaba di Cappuccetto rosso, la lezione di comicità, la canzone Sit on my face), questo Live at the Hollywood bowl risulta un documento imperdibile per qualsiasi fan dei MP, che va non tanto a celebrare, quanto a completare la serie tv. Per i neofiti del gruppo comico, comunque un'ora e venti di risate garantite, fra doppisensi spregiudicati, tabù abbattuti e fulminanti gag surreali. 6,5/10.
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