Regia di David Lynch vedi scheda film
Neurofibromatosi.Termine difficile,e purtroppo significante una malattia rarissima,ma altrettanto grave:si tratta di una deformazione fisica,e ne fu un caso eclatante e celebre John Sarum Merrick, vissuto nell'Inghilterra sul finire del diciannovesimo secolo.David Lynch, al primo film "in grande", realizzò questo film molto raffinato,impaginato in un elegante bianco e nero,ed ebbe otto nominations all'Oscar,tutte finite in fumo,facendo sì che il favorito del 1981,"The elephant man", appunto, divenisse la delusione dell'edizione.John Hurt si porta per tutto il film il pesantissimo trucco che lo trasforma nella povera creatura, afflitta dalla propria deformità, e dallo scherno della stupidità crudele degli ignoranti:il film ha momenti molto toccanti, ed è apprezzabile la scelta dell'autore di celare per tutta la parte iniziale le fattezze di John S.Merrick.La visionarietà tipica del regista di "Cuore selvaggio" è tenuta a freno dalla rigorosità della messinscena, e si potrebbe definire "The elephant man" come il titolo più "classicheggiante" della cinematografia lynchiana.Indimenticabile la scena in cui il medico che prese sotto tutela Merrick ,togliendolo dalle grinfie dell'imbonitore che lo sfruttava come fenomeno da baraccone, lo vede per la prima volta,e sul suo viso impassibile scorre lenta una lacrima:un ritratto di umana pietà sostenuto benissimo da un Anthony Hopkins bravissimo nel suo primo grande ruolo.
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