Regia di Stelvio Massi vedi scheda film
New York è una città particolarmente violenta, ma il detective Robert Malone è un vero duro e non esita a ricorrere a decisioni drastiche e mezzi brutali per imporre la legge e castigare i criminali. Come quando una giovane fotografa finisce sotto il tiro di una spietata gang di motociclisti.
Primo capitolo della fortunata saga delle disavventure del detective Robert Malone, lo sbirro senza paura e sempre pronto a esercitare la forza in ogni sua declinazione pur di aver ragione dei malcapitati criminali di turno. La violenza è a livelli parossistici in questa pellicola diretta da Stelvio Massi e scritta da suo figlio Danilo; ma è una violenza spesso talmente gratuita da sembrare fumettistica, stilizzata e perciò addirittura inoffensiva. Quindici anni prima, all'inizio degli anni Settanta, sul nostro cinema si affacciava la figura del poliziotto brutale e giustizialista, mosso da ideali o motivazioni del tutto personali, per quanto condivisibili e tutto sommato positive; al declinare del decennio comparve una sostenuta vena comica nel personaggio, ben sintetizzato dal Nico Giraldi di Tomas Milian, che associava metodi drastici e gag semplici, popolaresche. Allo sfiorire del 'genere', sul finire degli anni Ottanta, ecco che lo sbirro crudele torna di prepotenza in scena, ma ripulito degli eccessi ridanciani, inquadrato piuttosto come un eroe mitologico: per lui l'unico obiettivo è la Giustizia con la maiuscola, il bene dell'umanità, ed è pronto a immolarsi scatenando una spropositata dose di violenza sui malvagi incontrati lungo il suo cammino. Nel cast si segnalano, oltre al protagonista Fred Williamson, Maurice Poli, Eva Grimaldi, Karl Landgren, Vassili Karis e Sabrina Siani. Saga fortunata, come si diceva in apertura: nei successivi 4 anni arriveranno altri tre Black cobra con lo stesso interprete (e personaggio) al centro del cast, ma diretti da altri registi. 3/10.
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