Regia di David Leitch, Chad Stahelski vedi scheda film
John Wick è il killer più infallibile che essere umano ricordi. John Wick si è ritirato a vita privata, stretto e redento nell’abbraccio della moglie. Morta per una malattia incurabile, la donna gli lascia in eredità un cane da accudire per allontanarlo dalla vecchia vita. Quando gli viene brutalmente ucciso dal figlio di un boss, allo scopo di sottrargli la macchina, John Wick ritorna la macchina da guerra che tutti ricordano, animato dalla sete di vendetta. John Wick è Keanu Reeves: «Uno dei protagonisti più richiesti di Hollywood», recita il pressbook del film. Non è vero, ma a noi piace così, corrucciato e muscoloso, dedito a radere al suolo l’intera criminalità di New York, «perché certe cose non hanno un prezzo». Pochi fronzoli, niente digitale, stunt e coreografie importanti, il film ha tutto quello che un buon revenge movie dovrebbe avere: è fumettoso e violento, le psicologie sono binarie, i cameo gustosi, le battute azzeccate, l’ambientazione oscura, l’anima autenticamente di serie b e lo sguardo sempre fermo su un vendicatore implacabile, con i russi come nemesi assoluta. John Wick si muove agilmente su questo crinale, riaggiornando la retorica di due universi criminali moralmente antitetici, con protagonisti credibili, una musica fin troppo assordante e una splendida trovata caratterizzante come l’hotel per gangster e cacciatori di taglie, con le sue regole, i suoi lussi e il dottore sempre disponibile.
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