Regia di Elbert van Strien vedi scheda film
E’ un film ben concepito e realizzato, e non è facile riuscire a proporre qualcosa di nuovo nel settore horror/thriller fantasmi e psicopatici et affini. Il casting è stato molto accurato, i volti degli attori ed i personaggi interpretati sono molto pertinenti alla trama. La giovane protagonista (Isabelle Stokkel) è veramente inquietante e catalizzante, è il nucleo e perno di tutto il film (se capite fino in fondo lei, intuirete il finale). Ben caratterizzati anche i personaggi primari del padre (Barry Atsma) gioviale, sempre positivo, un ragazzone gioioso, ben diversamente dalla moglie e madre della protagonista (Hadewych Minis, che mi ricorda la Noomi Rapace di Uomini che odiano le donne, per via dello sguardo fisso e duro e del profilo del volto, anche se fisicamente la seconda era anoressica mentre la prima è piuttosto in carne), che coi suoi comportamenti ambigui, introversi, a volte egoisti e sospetti (micidiale il momento in cui ad un colloquio di lavoro per essere assunta nega di avere figli, addirittura di volerne, proprio mentre avrebbe dovuto recarsi a prendere la figlia all’uscita da scuola, e non ci va). La madre fa intuire più volte che nasconde qualcosa di grave relativamente al suo passato. L’abilità del regista si manifesta confondendo, intrecciando, smentendo e sostituendo i sospetti, alternandoli e alterandoli, fornendo nuovi indizi ed ingredienti con i quali faticosamente lo spettatore cerca di pervenire ad una interpretazione di senso compiuto delle ragioni degli strani fenomeni che avvengono in casa e soprattutto del comportamento anomalo della bambina (amici immaginari o fantasmi? possessione o psicosi?) e del conseguente malessere che colpisce la famiglia, rendendo sempre più inquieta, depressa ed aggressiva la madre. I più distratti perverranno solo alla fine a capire come siano andate veramente le cose, perché il regista per rispetto degli spettatori lo rivelerà in una specie di sintesi finale. L’unica incongruenza del film è il fatto che la madre, che voleva rimuovere il gravoso passato di quando era adolescente, compie un’assurda scelta contraddittoria decidendo di andare a vivere proprio nella casa dove si svolsero i fatti che voleva rimuovere. Evidentemente questo era un passo forzato che il regista ha dovuto compiere per realizzare un film che nonostante la lunghezza riesce a non annoiare ed a tenere desto l’interesse.
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